Lezzi, ministro per il Sud, tuttora in silenzio sul tema, dall’inizio dell’incarico. Il premier Conte pure. Semmai si è espresso il parlamentare Airola, dal fronte M5S: bisogna chiudere. I leghisti la pensano in maniera diametralmente opposta: nelle scorse settimane Rossano Sasso, deputato pugliese, aveva bollato alla stregua di follia l’ipotesi di chiusura.
Dopo i proclami, Lega-M5S sono chiamati a far vedere cosa sanno fare. In alcuni casi devono dimostrarlo da subito. “Il” caso, quello di più stringente attualità, riguarda Taranto: stabilimento Ilva. Il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, non.ha detto praticamente nulla per ora. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, sì: vanno tutelati i criteri di rispetto ambientale. Ma dal punto di vista del lavoro (ancora Di Maio) che si fa? Tutto ciò mentre Arcelor Mittal è in procinto di subentrare, fra meno di un mese, nella gestione del colosso siderurgico e con una trattativa coi sindacati pressoché arenata, proprio sui livelli occupazionali.
Ilva, Taranto: primo difficilissimo test, sulle cose concrete, per gente che deve far coesistere idee diverse. Ma proprio totalmente diverse. Dopo avere sparato a zero su chi c’era prima ed avere preso voti (specificamente M5S) nel territorio, sulla base di promesse. Ora non resta che vedere. E preoccuparsi. Comunque la si pensi.