Di seguito un comunicato diffuso dall’azienda sanitaria locale di Lecce:
Era appena nato e i medici hanno avuto subito il sospetto clinico che soffrisse di una cardiopatia congenita. L’allarme è scattato immediatamente, l’altro giorno, nel Punto Nascita dell’Ospedale di Scorrano ed è così che, ogni volta, il meccanismo salva-vita si mette in moto.
Lo STEN, Sistema di Trasporto d’Emergenza Neonatale, è intervenuto in tempi rapidissimi e con successo: il neonato, scompensato e in serio pericolo di vita, è stato stabilizzato in tempo brevissimo nel punto nascita dall’équipe dello STEN-UTIN di Lecce e quindi trasportato nella massima sicurezza al Giovanni XXIII di Bari, con l’ambulanza dedicata partita da Lecce.
E’ successo una quarantina di volte dall’inizio dell’anno, in diversi ospedali salentini e per patologie più o meno gravi, ma che non di rado possono anche mettere in pericolo la sopravvivenza di bambini entro il mese di vita. Il caso del piccolo nato a Scorrano è in qualche modo esemplare e riflette l’importanza e la necessità della presenza di un servizio del genere.
A Giuseppe Presta, direttore dell’UTIN del “Vito Fazzi” e responsabile dello STEN per l’area del Salento (che copre Lecce e Brindisi), basta un concetto solo per spiegarlo: “L’aver salvato un neonato da solo giustifica la presenza dello STEN. Senza, molto probabilmente, non ci sarebbe stato lo stesso esito”. Parole che Presta ripete a medici, infermieri e autisti ad ogni occasione. “A Scorrano – aggiunge – il Punto Nascita ha fatto un lavoro ottimo, seguendo il protocollo per la saturazione in modo preciso, monitorando i parametri vitali del bambino e mettendo subito in evidenza il deficit di saturazione. L’allarme è partito rapidamente e poi siamo stati attivati noi del trasporto d’emergenza: il sistema, dal Punto Nascita allo STEN e all’HUB, ha risposto a dovere”.
Tempismo, precisione, rapidità. In mezz’ora l’ambulanza dell’HUB di Lecce era già a Scorrano e poi la corsa in direzione Bari, dove il neonato è stato ricoverato in Cardiochirurgia: “La patologia riscontrata – ribadisce il dr. Presta – è incompatibile con la vita se non sospettata e trattata farmacologicamente tempestivamente. Per questo quando il sistema dà prova di funzionare bene e il lavoro di squadra altrettanto, è necessario sottolinearlo e ricordare che tutta la Puglia, con i suoi tre HUB, può contare su un servizio che è realmente in grado garantire il trasporto in sicurezza di bambini che necessitano di assistenza intensiva”.