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Taranto: Forza Italia, quadro amministrativo senza un capo

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Di seguito un comunicato diffuso dal consigliere comunale Tony Cannone, del gruppo di Forza Italia del consiglio comunale di Taranto:

Le fibrillazioni in seno alla maggioranza del Comune di Taranto sono uno degli argomenti più discussi delle ultime settimane in Città. Dopo le nomine di assessori a tempo, quella di un vice sindaco dopo circa due anni di amministrazione, assistiamo ad un vortice di cambiamenti di casacche in seno alla maggioranza, con passaggi all’opposizione, così come di  consiglieri di opposizione che, improvvisamente fulminati sulla via di Damasco, passano in maggioranza dai banchi dell’ambientalismo più ferreo. Di consiglieri eletti in partiti politici di maggioranza che si rendono indipendenti, lasciando Sel, ed alcuni di essi che dopo pochissimo tempo approdano in liste civiche, da Sds in maggioranza a indipendente, poi in Costruire Politica ed infine in Centro Democratico. Cosa pensare ? Nulla; se anche il Sindaco da una lista civica, appena eletto, si dichiara di Rifondazione Comunista, agli antipodi politici di una lista civica, ed oggi non sappiamo a quale partito fa capo! Da qualche giorno ha fatto capolino la notizia che il Pd ha fatto richiesta al sindaco di altri assessori, dichiarando che la precedente assegnazione delle deleghe non fu equa, e che le poltrone pertanto devono cambiare ” padrone “.L ‘Udc che, a ragione, chiede un assessore di suo riferimento per averlo perso dopo il passaggio di Stellato al centro democratico. Di questi giorni la richiesta di consiglieri di maggioranza al sindaco di elevare la qualità degli assessori in giunta, quando invece io in un recente dibattito politico avevo appunto richiesto che ciò avvenisse nel più breve tempo possibile. 

Tutto ciò ben definisce i contorni di un quadro amministrativo comunale che non ha un capo vero e carismatico, ed il cui equipaggio pensa solo ad accaparrarsi il bottino frutto delle razzie politiche, acquistando consiglieri comunali ed assessori per rinforzare le proprie formazioni politiche a sfavore degli stessi suoi alleati. Ne consegue una confusione politica che non produce atti concreti di rilancio dell’attività amministrativa e quindi dell’economia cittadina ma bensì solo chiusure, licenziamenti, fallimenti di imprese e commercianti. Non ha prodotto nulla per vivibilità, viabilità, illuminazione, parcheggi verticali a minor costo invece dell’aumento dell’attuale costo orario, migliorie dei trasporti pubblici, progettazione strade del mare, risolvere il problema Case, centri ludici per anziani. Solo nomine di consulenti e di consigli di amministrazione e l’utilizzo dei bilanci comunali come una sorte di lavatrice per sbiancare quelli dell’Amiu e Amat ottimi produttori di ingiustificate perdite, tutto a scapito e a spese dei cittadini di Taranto. Quindi chiudo e concludo dicendo cosa fare a questo punto ? Solo prendere la più saggia delle decisioni, dimettersi e dare alla città una altra speranza di riscatto economico e sociale, attraverso nuove elezioni. 


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