Di seguito un comunicato diffuso da Confindustria Taranto:
Prende il via per l’Arsenale di Taranto una stagione di rilancio e di rinnovate opportunità di lavoro, ma soprattutto si aprono scenari inediti alla luce di un nuovo rapporto fra la Marina Militare e l’industria.
Lo ha ribadito martedì scorso, nella sede degli industriali, l’Ammiraglio Stefano Tortora, Comandante del Comando Logistico della Marina Militare, in un incontro con il Presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo, ed una folta rappresentanza di imprenditori, prevalentemente dei settori navalmeccanico e logistico.
La notizia dell’ingresso in Mar Piccolo della petroliera “Solaria”, che stazionerà nel bacino GO 52 dell’Arsenale per lavori di carenamento, carpenteria, congegnatoria e motori, in cambio di controprestazioni a favore delle nuove officine polifunzionali dello stabilimento, è stata il punto di avvio di un confronto sulle nuove forme di contratto, primo fra tutti l’istituto della permuta, utili alla Marina – e quindi all’industria locale – per assicurarsi reciproci vantaggi -in un’ottica di ottimizzazione delle risorse e quindi di spending review- in termini di lavoro (per le aziende dell’indotto) e di contestuale mantenimento della competitività degli Arsenali.
Taranto è considerata in questo senso uno dei punti di forza indiscutibili, assieme a La Spezia, nello scacchiere nazionale degli stabilimenti arsenalizi. Lo ha più volte sottolineato l’Ammiraglio Tortora e ribadito l’Ammiraglio di Squadra Ermenegildo Ugazzi, Comandante del Comando Marittimo Sud della Marina Militare, presente all’incontro assieme all’ Amm. Valerio Boldrini, direttore dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto, al Comandante Giovanni Melle ed al Comandante Cristiano Nervi, grazie al quale la petroliera Solaria è approdata a Taranto attraverso un’operazione meramente commerciale instaurata fra la M.M. e la società armatrice di competenza, la Morfini SpA di Bari.
Ed è stata proprio questa inedita apertura all’industria lo snodo delle nuove prospettive che si aprono per lo stabilimento arsenalizio tarantino e per il suo indotto, sia in termini di lavori di riparazione sia, auspicabilmente, nel settore delle demolizioni, dove la Marina stessa ha forti necessità per la presenza delle numerose sue unità in disarmo.
“Non c’è nessun limite per costruire un futuro assieme – ha dichiarato l’amm. Boldrini – ed il fatto che l’Arsenale venga visto oggi, dopo anni di difficoltà, come un’opportunità di crescita, avvantaggia noi per primi, che solo ora usciamo da un lungo periodo buio proprio grazie all’industria ed alle opportunità rivenienti dal bacino GO52”.
I bacini assumono, infatti, nella nuova stagione di riorganizzazione generale avviata dalla Marina Militare il ruolo di vero valore aggiunto. “Un bene preziosissimo – ha aggiunto l’amm. Tortora – che bisogna sfruttare in tutte le sue potenzialità, o attraverso l’istituto della permuta tradizionale oppure assicurandone la gestione tramite società private o consorzi”.
Un chiaro riferimento alle aziende dell’indotto, quindi, su cui l’ammiraglio non ha però ritenuto di fornire ulteriori specifiche. “I tempi sono ancora prematuri ma in tutti i casi – ha aggiunto – siamo in grado di assicurare che da qui ai prossimi anni ci sarà molto lavoro da fare. Il nostro obiettivo è contare su un arsenale pieno di navi civili e militari con tanta gente che ci lavora dentro”.
Un messaggio a chiare lettere e di manifesto ottimismo che il Presidente Cesareo ha colto con estremo favore. “Il nostro Arsenale è un pezzo prezioso della nostra storia, vita, tradizione. Abbiamo il dovere di assicurargli un futuro – ha dichiarato – e credo che già oggi cominciamo ad intravedere un nuovo percorso: abbiamo bisogno di fare impresa in modo diverso, di avviare una collaborazione con la Marina Militare anche in ambito commerciale, di esplorare strade nuove. In questo senso contiamo molto sul nostro indotto iperspecializzato e sulla nostra capacità di interloquire con nuovi clienti, avviando un circuito virtuoso per le nostre aziende, per l’Arsenale di Taranto e per la stessa Marina Militare”.