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San Giovanni Rotondo: Biase Costantinopoli, custode volontario dei bagni pubblici L'assessora: gratitudine al 71enne Biasine

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Di seguito un comunicato diffuso dal Comune di San Giovanni Rotondo:

«Ci sono sangiovannesi che offrono sempre un motivo per sorridere e darti la forza per andare avanti. Sangiovannesi che interpretano al meglio il concetto di partecipazione attiva e di collaborazione con l’amministrazione comunale. Per questo sono fiera di essere sangiovannese e di essere concittadina di ‘Biasine’, che ha offerto il suo tempo per garantire un servizio, gratuito e volontario, alla comunità. Accogliendo una proposta dell’amministrazione comunale, si è impegnato a tenere aperti e puliti i bagni pubblici nei pressi dell’istituto Melchionda», è la dichiarazione di gratitudine che l’assessora Rossella Fini rivolge al settantunenne Biase Costantinopoli, da tutti conosciuto in città come il titolare de ‘lu chiosche di Biasine’, visto che da quasi sessant’anni gestisce il chiosco in viale Kennedy.

‘Biasine’, com’egli stesso ammette, ha trascorso una vita a lavorare, facendo tanti sacrifici, ma garantendo ai due figli di studiare e conquistarsi una posizione lovarativa, purtroppo lontano dalle mura cittadine. Ma la lontananza dei figli non ha scalfito il suo orgoglio sangiovannese, tanto da rispondere all’appello dell’assessora Fini e rendersi disponibile a garantire un servizio alla comunità, che altrimenti non sarebbe stato possibile offrire, visto i vincoli di bilancio comunale.

‘Biasine’, coadiuvato dall’amico Michele Cocomazzi, suo coetaneo, ogni giorno, compatibilmente con gli orari di apertura del suo chiosco – «una seconda casa», come la definisce – dalla metà di luglio ha “preso in carico” i bagni pubblici, garantendo un servizio alla comunità sangiovannese, «Tutto senza costi per le casse comunali, se non quelli sostenuti per la fornitura del materiale igienico, come carta e detersivi», sottolinea l’assessora. Un esempio che meglio rappresenta quello spirito di collaborazione tra amministratori e cittadini. Una sorta di interpretazione pratica del concetto di partecipazione attiva; concetto molto spesso relegato ai buoni propositi dalle pubbliche amministrazioni. ‘Biasine’ si schermisce e riporta tutto alla normalità: «Mi pare il minimo per la mia città. Ho imparato che nelle difficoltà non serve dividersi, ma dare il proprio contributo per risolvere il problema. Ho visto crescere generazioni di sangiovannesi che frequentavano la vicina scuola elementare e che facevano tappa al mio chiosco per una merendina, un gelato o un semplice bicchiere d’acqua. Alcuni di quegli alunni sono diventati amministratori e io sono sempre pronto a venire incontro alle loro richieste, sempre in nome e per il bene della mia città.»


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