Dieci Comuni del Salento sono pronti al ricorso al capo dello Stato. Assistiti dall’avvocato Luigi Quinto, questi gli enti: Botrugno, Casarano, San Cassiano, Nociglia, Porto Cesareo, Squinzano, Galatone, Monteroni, Acquarica del Capo e Minervino di Lecce. Sono annoverati nell’ambito territoriale ottimale Lecce 2 e ritengono ingiusta l’applicazione dell’ecotassa da parte della Regione Puglia. Oggi l’incontro fra i sindaci, non è difficile prevedere che sul tavolo di Giorgio Napolitano arrivi, non tardi, il ricorso.
La questione riguarda un comma della legge nazionale sui rifiuti che prevede l’ecotassa: i rifiuti che, prima di andare in discarica dopo la raccolta e il conferimento, vengono selezionati e non sono più, dunque, completamente indifferenziati, sono gravati da ecotassa diminuita del 20 per cento. Questo non viene applicato in Puglia, sostengono i dieci Comuni. L’Ato Lecce 2 ha l’impianto in cui la selezione avviene ma si pagherà in maniera indistinta, secondo la manovra di ecotassa che sarà applicata quest’anno. Cioè 25,82 euro a tonnellata. Invece, sostengono coloro che sono pronti al ricorso al capo dello Stato, potrebbero essere 5 euro, se venisse applicato anche in Puglia quel comma della legge nazionale.
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