Di Nino Sangerardi:
A fine ottobre 2018 la Masseria Filieri risulta chiusa, nessun segnale di presenza umana, circondata–dentro e fuori il recinto metallico–da erbacce e malerba infestanti tipiche dell’Alta Murgia barese.
Gli ultimi lavori di completamento dell’immobile,commissionati dal Comune di Poggiorsini all’impresa Apulia srl,iniziati il 1° agosto 2017 sono terminati il 30 agosto 2017.
Immobile che si trova in territorio di Poggiorsini, nei dintorni dell’ipotetico tracciato della Via Appia Antica, poco distante dalla Stazione dismessa da Ferrovie dello Stato spa.
In data 15 aprile 2016 i vertici del Parco nazionale dell’Alta Murgia assegnano 250 mila euro al Comune di Poggiorsini.E’ il pagamento delle spese di gara e acconto lavori “… a tutto il 4° e ultimo S.A.L.”.
Finanziamento per il recupero della Masseria Filieri e creazione di un centro prima accoglienza e ospitalità dei visitatori del Parco.
Risale al 6 aprile 2010 il contratto stipulato tra Ente Parco e Comune. L’intervento sovvenzionato dal Parco con un milione e 200 mila euro.
L’amministrazione comunale poggiorsinese,essendo proprietaria dell’immobile, mette a disposizione la masseria e svolge la gara d’appalto. Quest’ultima e relativa progettazione aggiudicata il 12 novembre 2012 alla società Apulia srl di Fatigati Salvatore,sede legale Gravina in Puglia.
La Soprintendenza Beni architettonici e paesaggistici, inizio 2013, dà il via libera al progetto a condizione che “gli spazi non vengano pavimentati con betonelle,bensì con materiale in pietra calcarea”. Il Comune sollecitato dai responsabili del Parco fa pervenire gli elaboratori progettuali e quelli inerenti la sicurezza.
Dopo aver esaminato la documentazione i tecnici del Parco evidenziano “ rilevanti criticità negli elaborati forniti dalla ditta vincitrice dell’appalto”, e avviano la procedura di contestazione.
In data 7 aprile 2013 il sindaco di Poggiorsini chiede all’Ente Parco di fare una riunione sulla questione “Masseria Filieri”. I dirigenti del Parco al termine dell’incontro decidono di annullare la convenzione sottoscritta il 6 aprile 2010.
A questo punto il Comune ricorre al Tar di Bari,che rigetta la domanda tramite ordinanza n.00468/2013.
Sindaco e assessori interpellano il Consiglio di Stato. I giudici recepiscono la richiesta “… ai soli ed esclusivi fini della sollecita trattazione della causa nel merito da parte del primo giudice(Tar,ndr),ferma restando l’efficacia della determinazione amministrativa oggetto di controversia”.
Nelle more dell’udienza davanti al Tribunale amministrativo la dirigenza del Parco e i vertici politici del Comune stipulano una “definizione bonaria del contenzioso”.
Scaturisce un addendum–stante il protocollo dell’anno 2010–concordato tra le parti a metà maggio 2014. In data 22 luglio dello stesso anno cominciano le attività di recupero della masseria che si concludono nell’ultimo giorno agosto 2017.
Quando diventerà operativo l’antico fabbricato rurale,modello tipologico e architettonico delle masserie da campo e per pecore,già possedimento del Priorato dell’Ordine Gerosolimitano di Barletta ?
Ah,saperlo.