Nella basilica dei Santi Medici, il sacerdote, don Francesco Savino, ha parlato di una vita rinnovata, ha dato una motivazione religiosa e una motivazione di speranza, in un momento in cui è estremamente difficile trovarne. Ma ha usato anche parole molto dure: non si può ancora morire di lavoro, Dio non lo vuole. Non si può, perché altrimenti vuol dire che siamo ancora alla preistoria. C’era anche il figlio piccolo, Alessio, che si è salvato. Le due bare, di padre e figlio, Nicola e Vincenzo Rizzi, 50 e 28 anni, una accanto all’altra. E una chiesa stracolma di gente. C’erano anche due sindaci, quello di Bitonto e quella di Molfetta, che hanno proclamato il lutto cittadino oggi con bandiere a mezz’asta. Dal punto di vista politico-amministrativo, la richiesta ora è quella di farla davvero smettere, questa serie di tragedie legate agli incidenti sul lavoro.
Oggi, però, è in primo piano il dolore per un padre e per un figlio, pianti da familiari, colleghi, amici e una comunità sconvolta.