Tweet di Teresa Bellanova, senatrice gruppo Pd:
Avevo presentato un emendamento su Ilva, non è stato accolto. Quando dico che questo Governo è fatto di incapaci che non sanno neanche leggere e copiare, non scherzo. Hanno presentato un loro emendamento su Ilva, sbagliando però i riferimenti normativi. Pazzesco.
Accaduto questo, stando al resoconto del tgnorba: Bellanova aveva presentato un emendamento per garantire la cassa integrazione a circa duemila ex dipendenti Ilva. Una cosa da 24 milioni di euro che il governo, nei pasticci di questi giorni con la manovra, non aveva previsto di finanziare. Alcuni M5S non volevano farsi scavalcare da una Pd e così hanno presentato loro l’emendamento. Quello (giusto) di Teresa Bellanova è stato bocciato, quello dei grillini è andato avanti. In sede di voto però si è scoperto che quei senatori M5S avevano sbagliato i riferimenti dell’emendamento. Che così è stato bocciato. Ora la cosa potrebbe essere recuperata alla Camera o direttamente dal governo. Oppure potrebbe saltare tutto.
È peraltro arrivata una smentita del senatore Mario Turco, gruppo M5S:
Il Partito democratico di Taranto non perde occasione per speculare e fare campagna elettorale sulla pelle dei lavoratori dell’Ilva, anche a costo di costruire versioni fantasiose di ciò che avviene durante i lavori parlamentari.
La verità è che l’emendamento presentato dal PD sarebbe stato bocciato dalla Ragioneria in quanto la copertura era errata. Quello concordato con il governo in commissione bilancio, e da me sostenuto, è un testo completamente diverso che reperisce le risorse per la cassa integrazione 2019 dei dipendenti Ilva all’interno del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.
Pertanto il Pd ha voluto generare un pericoloso allarmismo tra la platea dei lavoratori Ilva beneficiari degli ammortizzatori sociali. Vorrei rassicurare i lavoratori che il loro sostegno al reddito non è mai stato in pericolo, né tantomeno in discussione. Inoltre, si è aumentato la copertura finanziaria da 24 MLN a 35 MLN.
Sono convinto che i cittadini e i lavoratori di Taranto sanno distinguere chi siano i millantatori di professione da coloro che lavorano per la collettività mettendoci impegno e professionalità.
Tutto ciò, fermo restando che in sede di voto quell’emendamento è stato bloccato. Al di là di accuse e giustificazioni. Poi, nell’emendamento M5S non si parla di 35 milioni ma di 24.