In piena notte la manovra ha ottenuto il via libera del Senato. A favore hanno votato 167 membri di palazzo Madama, 78 i contrari. E l’astensione, ad esempio, di tre senatori fra cui Gregorio De Falco (M5S). Arrivato, il voto dell’aula senatoriale, dopo un’autentica giornataccia sul piano istituzionale, con il governo che ha presentato un maxiemendamento. Presentato si fa per dire perché in commissione, praticamente, non è stato neanche visto e in aula il governo ha posto la fiducia, della serie prendere o lasciare. Il maxiemendamento che contiene pesanti ripercussioni (tagli agli investimenti per cinque miliardi e mezzo di euro, ad esempio) non ci si lasci convincere da quel documento di 270 pagine pressoché impossibile da esaminare. E dagli enti locali, arriveranno tasse in più per un miliardo di euro. Sul piano istituzionale è stata una cosa inaudita, proprio perché l’esame è stato impossibile. Tanto che il Pd annuncia di un ricorso alla Corte Costituzionale.