Anche stavolta non va nella colonna degli editoriali. Va risolto il problema. Comunque, andiamo avanti.
Nei giorni scorsi, a proposito di Tares a Martina Franca, si era detto di uno che aveva fatto un autogol. Voleva difendere il sindaco e invece aveva segnato nella porta sua. Lo avevamo paragonato a Comunardo Niccolai, bravissimo difensore del Cagliari, che però aveva la sfortuna di fare delle autoreti anche molto belle e clamorose.
Sbagliavamo: non doveva essere paragonato a Niccolai, quel difensore del sindaco di Martina Franca. Doveva essere accostato a Kaladze, straordinario difensore di Milan e Genoa, che di autogol ne fece due in una stessa partita, giocata dalla sua nazionale (la Georgia) proprio contro l’Italia, qualche anno fa.
La doppia autorete nel nostro caso è di tale Angelo Calianno, dirigente del Pd locale, che, dal social network Vox populi (si va a controllarlo, da qui, per vedere le evoluzioni del dibattito Tares visto che hanno la bontà di ospitare i dubbi che da qui vengono avanzati in tema di soldi dei cittadini) non contento delle cose dette qualche settimana fa e puntualmente smentite, oggi si è prodotto in un altro tentativo di difesa del sindaco, chiuso poi con un “aspettiamoci domani un’altra richiesta di spiegazioni”. A parte il fatto che la richiesta di spiegazioni, da qui, non parte con destinatario tale Angelo Calianno, perché lui nell’amministrazione pubblica non è nessuno e della sua (non richiesta) spiegazione la città non se ne fa nulla all’atto pratico: l’unico che deve rispondere è il sindaco,
Ma tale Calianno, che proprio si erge a difensore del primo cittadino, oggi si è prodotto anche in affermazioni del tipo che i dati ai quali riferirsi per la determinazione del tributo Tares sono del 2012. Giusto, anche. Dati, dunque, cristallizzati. Fermi. E se sono fermi al 2012, come mai se ne fanno quattro versioni in tre mesi nel 2013, vedi piano economico Tradeco presentato e ripresentato e ripresentato e ancora ripresentato, ogni volta diversa da quella precedente salvo che nei totali? Che si fa, si prendono per buoni, dall’amministrazione comunale, gli (eventuali) aggiustamenti dei conti? Un’azienda facesse quello che vuole, ma un’amministrazione pubblica, un sindaco. no. I conti di un’amministrazione pubblica devono essere rigorosi, chiari. E tutto sono, quelli legati alla determinazione del tributo Tares, tranne che conti chiari. Ma forse di questo, tale Angelo Calianno non si è accorto. Perché se se ne è accorto e continua a dire che va bene, la cosa assume un contorno diverso.
In più, tale Angelo Calianno scrive “bravo Scatigna, dove ha trovato i soldi?” nel commentare il provvedimento del Comune di Locorotondo (di cui Tommaso Scatigna è sindaco) che, tornando alla Tarsu ha diminuito del 4 e mezzo per cento quella tassa, mentre a Martina Franca i contribuenti pagheranno quest’anno il 34,83 per cento in più rispetto all’anno scorso. Bravo Scatigna, il sindaco di Locorotondo, sì. Ha fatto economie di bilancio, ha capito la situazione sociale difficile della comunità da lui amministrata, questo il comunicato successivo all’approvazione della Tarsu da parte del Comune di Locorotondo. Il sindaco di Martina Franca ha aumentato del 34,83 per cento il tributo (che è anche dei servizi). Questa la differenza.
E così, per difenderlo, tale Calianno ha fatto fare al sindaco Franco Ancona, per la seconda volta nel giro di un paio di settimane (chi vuole può trovarla nell’archivio di questo blog) un’altra figuraccia, stavolta la figura del sindaco che aumenta le tasse mentre il suo dirimpettaio di Locorotondo (bravo, lo dice tale Calianno) le diminuisce.
Sì, questo non è Niccolai, è Kaladze.
Agostino Quero
(foto: Kaladze è quello in terra, dopo il secondo autogol contro l’Italia, fonte calcioblog.it)