Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:
I Carabinieri della Stazione di Latiano hanno eseguito nei riguardi di un 42enne del luogo, ordinanza applicativa delle misure coercitive personali dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati abitualmente dalla parte offesa. Il 42enne è indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia aggravati, poiché ha maltrattato l’anziano padre sottoponendolo in modo reiterato e frequente, ad atti di violenza fisica morale e psicologica e ad un regime di vita insostenibile, tale da cagionare allo stesso sofferenze e paure, nonché uno stato di disagio continuo ed incompatibile con normali condizioni di esistenza. In particolare, la condotta attuata dal figlio è consistita nel costringere il genitore a ripetere pedissequamente le parole da lui pronunciate, senza alcun valido motivo, privandolo della sua capacità di autodeterminazione ed impedendogli di esprimersi liberamente e di poter compiere autonomamente le scelte più elementari della vita quotidiana. Ha altresì sottoposto il genitore ad un sistema di punizioni ogni qualvolta violasse qualche ordine impartitogli. Le punizioni sono consistite nell’obbligarlo a scrivere su carta la regola violata, nell’impedirgli di dormire o mangiare, nello stare al buio, nell’essere “spruzzato” con una sostanza non meglio identificata o, ancora nel pagamento di una somma di denaro. In un’occasione, inoltre, ha costretto il genitore a sedere su una sedia posizionata sul lastricato solare con un bavaglio a coprirgli il volto, dei guanti di lattice calzati ed uno pneumatico di auto in prossimità dei piedi. L’anziano è stato anche oggetto di ingiurie con frasi del tipo “quanto fai schifo”, “figlio di puttana”, ed altre dal medesimo tenore offensivo, in alcune circostanze è stato percosso al petto ed in altre parti del corpo. L’attività d’indagine ha consentito di acquisire gravi indizi di reato a carico del figlio convivente, è così emerso il comportamento violento e vessatorio nei confronti della parte offesa costretta a subire ininterrottamente le regole maniacali impostegli dall’indagato e le relative punizioni impartite in caso di trasgressione. Il genitore ha vissuto pertanto una situazione oggettivamente intollerabile, privato della propria capacità di autodeterminarsi, dovendo seguire sempre gli ordini impartiti dal figlio nei cui confronti si è determinata una situazione di vera e propria soggezione. Nel corso dell’attività sono anche emersi episodi in cui l’indagato era solito far svolgere al padre lavori faticosi ed incompatibili con la sua età, intimandogli di portarli a termine, oppure attività di accattonaggio, costringendolo a raccogliere per strada spazzatura e materiale vario, episodi che si sono ripetuti da diversi anni senza soluzione di continuità e senza nessun freno inibitorio. Pertanto, al fine di interrompere il reiterarsi delle condotte criminose, che denotano un’ostinazione da parte del figlio nel porre una sistematica attività di vessazione sfociante in un crescendo di azioni violente e minacciose che lasciano presagire conseguenze più gravi, il Giudice ha irrogato le misure coercitive personali dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla parte offesa specificando che dovrà essere mantenuta una distanza non inferiore a 300 metri con il divieto di comunicare sia in forma scritta che a mezzo telefono o della rete internet. Nel corso dell’esecuzione dell’ordinanza il 42enne ha opposto ai Carabinieri intervenuti strenua resistenza, dapprima non aprendo l’uscio di casa e successivamente invitato ad uscire poiché l’appartamento era colmo di robaccia e spazzatura che ne limitava il passaggio, si è scagliato addosso tentando di fuggire prima di essere immobilizzato. Arrestato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, dopo l’espletamento delle formalità di rito, è stato condotto nella Casa Circondariale di Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.