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Brindisi: oggi in consiglio comunale il futuro del porto Legambiente, lettera aperta

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Di seguito, diffuso da Legambiente Brindisi, il testo della lettera aperta ai consiglieri comunali di Brindisi:

Gent.li signori, state per discutere ed eventualmente approvare un ordine del giorno che ha riflessi importantissimi sul futuro del porto e dell’intera Città. Un ordine del giorno non è un atto deliberativo, ma sicuramente è un atto di indirizzo fondamentale in merito alle scelte da compiere ed è per questo che riteniamo indispensabile il ricorso al “principio di cautela” (sancito da norme dell’UE e, quindi, degli Stati membri), a procedure realmente partecipative prima di giungere all’emissioni di pareri e/o decisioni istituzionali, fermi restando i necessari approfondimenti tecnici che le istituzioni interessate avrebbero dovuto compiere sulla fattibilità dell’opera (anche il Comune non lo ha fatto) e, quanto meno nella fase preliminare di VIA. Vi ricordiamo che l’Assessore all’urbanistica Borri ha espresso la sua sorpresa ed il suo sconcerto nell’apprendere che opere portuali di così rilevante portata fossero già sottoposte a VIA senza aver avuto un’esatta conoscenza e senza aver potuto compiere istruttorie tecniche e confronti di merito sulla portata delle opere e sui loro impatti urbanistici ed ambientali. Lo stesso Sindaco di Brindisi – condividiamo pienamente il suo giudizio – l’11 gennaio, nel corso di un’acceso confronto con il presidente dell’Autorità di sistema portuale Patroni Griffi, manifestando profonde perplessità sulla colmata di Costa Morena est e una posizione favorevole all’ultimazione dei lavori sulla colmata di Capo Bianco affermava: “Voglio capire se tali progetti siano compatibili con l’idea di città che si vorrà per i prossimi 40 anni”, con l’obiettivo di migliorare il traffico passeggeri e di armonizzare lo sviluppo del Porto con quello complessivo della Città fondato sulla sostenibilità. Nell’ordine del giorno sottoposto alla vostra approvazione si esprime parere favorevole a tutte le opere previste “dopo l’autorizzazione della commissione di VIA, anche in relazione alle osservazioni prodotte dall’Amministrazione Comunale”. È bene precisare che la procedura VIA, così come risulta dall’esame dello stato di essa, è attualmente nella fase istruttoria all’esame del Comitato tecnico e che un vostro parere favorevole non può non incidere significativamente sull’esame in corso delle osservazioni, il merito delle quali non sappiamo quanto sia stato da voi attentamente valutato. Ricordiamo sinteticamente che:  il dragaggio dei fondali a S.ta Apollinare ed a Canale Pigonati riguarda ambiti nei quali, come risulta dalla carta archeologica subacquea e da studi e documentazioni tecniche, sono presenti importanti emergenze archeologiche (fra cui la presenza di un barcone medievale di 25 metri e di altri relitti e reperti di epoca romana);  la colmata prevista fra Costa Morena est e il molo petroli incide sensibilmente sulla foce e sull’area SIC di Fiume Grande (come per altro evidenziato dallo stesso Sindaco l’11 gennaio) e richiede, quanto meno, una più stringente valutazione di incidenza ambientale specifica per tutte le aree sottoposte a vincoli naturalistici;  i dragaggi interessano fondali profondamente inquinati, come anche caratterizzazioni compiute testimoniano ed i materiali dragati mai potrebbero essere riposti nella colmata da creare ed invece, in quanto rifiuti pericolosi, richiederebbero lo smaltimento in apposite discariche molto difficilmete disponibili;  tutti i lavori da compiere ed in particolare la colmata comportano evidenti rischi sugli equilibri idrogeologici del Porto, sulle movimentazioni di navi e sugli assetti urbanistici ed ambientali, come le planimetrie di progetto dimostrano, tanto più considerando aree di particolare pregio ambientale e storico-artistico;  l’entità e l’estensione delle opere impongono il ricorso ad una valutazione ambientale strategica (VAS) come imposto dal D.lgs. del 3 aprile 2006 e sue successive integrazioni;

 in merito ad opere ed attività portuali in primo per quel che attiene l’area di S.ta Apollinare, sono stati emessi provvedimenti giudiziari e sono in corso indagini che dovrebbero rafforzare, accanto agli altri punti precedentemente segnalati, il ricorso ai “principi di cautela” ed al consenso diffuso, dopo procedimento realmente partecipativo prima di esprimere pareri così condizionanti; Quanto sopra lo abbiamo fatto presente nelle nostre osservazioni sullo studio di impatto ambientale in esame presso il Ministero dell’Ambiente. Abbiamo anche ricordato che il porto di Brindisi è stato “stravolto” con il ricorso continuo a Piani triennali e varianti in deroga a quanto previsto nel vecchissimo Piano regolatore del porto; così pure abbiamo rilevato che a Brindisi non c’è carenza di banchine (tanto più in previsione della progressiva riduzione fino alla cessazione della movimentazione di carbone a Costa Morena) ma, di funzionalità di esse e soprattutto di servizi e di una politica di promozione e valorizzazione dello stesso Porto, sempre meno attrattivo per il traffico passeggeri e non è un caso che, mentre l’11 gennaio a questo traffico faceva riferimento il Sindaco, Patroni Griffi parlasse di sviluppo mercantile. È forse colpa dei carenti banchinamenti se il porto interno è sostanzialmente vuoto? Se dai 1.200.000 passeggeri siamo passati alla situazione attuale a favore della grande crescita registrata a Bari? Il completamento di Capo Bianco non è forse una delle “alternative” a cui il Sindaco faceva riferimento rispetto alla colmata prevista? È forse un caso che in un Porto che voglia essere funzionale ed attrattivo, nel vostro ordine del giorno si parli di nuovo terminal passeggeri e di elettrificazione delle banchine (abbiamo più volte evidenziato quanto incida dal punto di vista ambientale l’ormeggio con motori accesi delle navi che per legge dovrebbero essere alimentate da linee di collegamento elettriche)? L’argomento in discussione è uno di quelli non affidabili a discipline e logiche di partito ma alla coscienza di ognuno di voi ed ai doveri e compiti istituzionali che vi impongono prima di esprimere un parere così importante, condizionante il giudizio di compatibilità ambientale ed un successivo decreto autorizzativo di raccogliere tutti gli elementi, tutti gli studi e tutte le osservazioni disponibili o da richiedere. Come la procedura VIA sul terminal di rigassificazione insegna, le prescrizioni spesso sono soltanto uno specchietto per le allodole ed un tentativo maldestro di cercare coperture rispetto ai possibili riflessi, anche giudiziari, che potrebbero derivare. Ci rimettiamo quindi alla vostra coscienza ed alla conseguente decisione di sospendere quanto contenuto nell’ordine del giorno e di rimetterlo all’esito degli approfondimenti tecnici, della procedura VIA e del confronto realmente partecipato sul futuro della Città e del Porto. Per quel che ci riguarda rappresenteremo gli interessi diffusi di tutta la cittadinanza a cui sono richiamati il nostro Statuto e la nostra attività nel confronto pubblico che ci auguriamo vorrete aprire a bocce ferme, nel procedimento VIA in corso, o anche se sarà necessario in tutte le sedi, compresa quella giudiziaria già attenzionata anche dalla nostra Associazione sulla materia.

(foto: repertorio, non strettamente connessa alla notizia)

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