Tredici persone per cui è stato chiesto il processo dal pm tarantino Remo Epifani. Si tratta di Giovanni Gugliotti, sindaco di Castellaneta; Eugenio De Carlo, che era segretario generale del Comune e responsabile ad interim del settore economico-finanziario; Pietro Balbino, predecessore di De Carlo; Michele Galasso, Francesca Capriulo, Giuseppe Donato Colapinto e Giovanni Sicuro; Grazia Fiore, Francesco De Robertis e Francesco Noviello, fra dirigenti e amministratori Cerin; Mario Colapinto, amministratore di Tributi service che a Cerin subentrò; Giuseppe Diretto e Alessandro Cacciapuoti, amministratori Tributi srl. Esposti risalenti al 2016, dei consiglieri comunali Rocco Loreto, Michele D’Ambrosio, Agostino De Bellis, Giuseppe Rochira, Leonardo Rubino. Approfondimento da parte del nucleo di polizia giudiziaria della Guardia di finanza, sulla base della denuncia-querela presentata nel 2017 dal Comune di Castellaneta.
Accuse a vario titolo: concorso in peculato, abuso d’ufficio, falso. I fatti contestati: da Cerin prima, a Tributi srl che le subentrò, il Comune di Castellaneta non ha recuperato 185mila euro non corrisposti all’ente, differenza fra quanto incassato in termini di riscossione dei tributi e quanto versato al Comune. Inoltre, si contesta la mancata adozione di adempimenti per il riconoscimento di debiti fuori bilancio fra il 2012 e il 2014, per circa due milioni di euro complessivamente. Cosa che avrebbe rappresentato un ingiusto vantaggio patrimoniale per i percettori di gettoni di presenza e indennità di funzione in quanto, se la “reale e deficitaria situazione finanziaria dell’ente” fosse stata effettivamente prospettata (lo riporta Quotidiano) si sarebbe avuta una riduzione del 30 per cento. Il falso contestato è relativo al fatto che il consiglio comunale, all’oscuro della “reale situazione finanziaria dell’ente” secondo l’accusa, è stato indotto ad approvare preventivi e rendiconti degli esercizi finanziari 2012, 2013 e 2014.
La vicenda va ora all’esame del giudice per l’udienza preliminare.