Ai responsabili dell’associazione Amore per Martina, organizzatori della panchina rossa nella villa comunale Garibaldi di Martina Franca, ha scritto una donna:
Vi ringrazio per quello che avete fatto in villa. L’ho saputo da una mia vicina di casa che ho incontrato al supermercato due giorni fa, lei mi ha detto appunto che un associazione culturale aveva dipinto una panchina comunale trasformata come simbolo contro la violenza sulle donne. Sono restata molto commossa e colpita perché più di vent’anni fa anche io sono stata vittima di violenza da parte di mio marito. Non violenza fisica ma mortificazioni una sull’altra, tradimenti, vergogne e tanta solitudine. Io poi ho trovato la forza di lasciarlo e finire questa nostra relazione ed oggi, a 51 anni ho trovato nel frattempo un altro compagno molto più rispettoso, affettuoso e che mai e poi mai mi ha mai fatta credere o sentire a disagio.
Che un gruppo di ragazzi abbia voluto poi regalare alla città un simbolo, come la panchina che già ieri pomeriggio mi ha visto sedermi e fare una preghiera per tutte quelle altre donne che non sono state fortunate come me. Che ci sia stata questa iniziativa culturale da parte della vostra associazione è per me motivo di orgoglio e di appartenenza ad una città meravigliosa, fatta di gente più meravigliosa, come quella di Martina Franca.
Grazie a tutti voi per averci regalato un simbolo di così tanto significato e forza, voglia di vivere e mai arrendersi.