Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:
I comuni di Polignano e Conversano sono nuovamente fuori dalla zona cuscinetto, mentre Monopoli torna ad essere parzialmente indenne. E’ quanto emerge dalla Determinazione del Servizio fitosanitario regionale n. 59 del 21 maggio 2019, rileva Coldiretti Puglia, che riporta la delimitazione delle aree infetta, contenimento e cuscinetto al 2018, prima che fosse ritrovato un ulivo infetto a Monopoli. “E’ una notizia che certamente fa tirare un sospiro di sollievo ed è l’unico risvolto positivo dello ‘strano caso’ dell’ulivo di Monopoli, un albero dichiarato infetto per 5 mesi, con gli immaginabili effetti negativi sull’agricoltura e sull’intera Puglia, con un danno in termini di immagine, di misure fitosanitarie obbligatorie da applicare, di tensione sociale, di preoccupazione per l’agricoltore e per tutti gli olivicoltori della provincia di Bari. Eppure dopo 5 mesi, per non meglio precisate ‘anomalie nella catalogazione’, si ribalta il verdetto con nuovi campionamenti e relative analisi e risulta per fortuna sano, non infetto da Xylella”, commenta il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
“Quanto sta avvenendo circa l’ulivo di Monopoli, prima risultato infetto, con tutto quello che ha comportato, e negli ultimi giorni dichiarato negativo ai test da Xylella – denuncia il presidente Muraglia – fa emergere in maniera prepotente per l’ennesima volta la necessità che sia convocato immediatamente e a ritmo costante il tavolo istituzionale istituito dopo la nostra manifestazione del 9 marzo a Lecce che prevede la partecipazione anche dell’Osservatorio fitosanitario e degli enti di ricerca, per affrontare in maniera compatta tutte le problematiche che oggi ricadono esclusivamente sulla pelle delle imprese delle aree infette, contenimento e cuscinetto. L’assessorato regionale all’Agricoltura non può fare finta di nulla”.
“Monitoraggio e campionamento sono attività cruciali – aggiunge Muraglia – considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l’individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non va messo in alcun modo in discussione, anzi il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato, perché ancora oggi si basa principalmente su analisi visiva di ulivi troppo spesso asintomatici e blindato con procedure inattaccabili, per tutelare sia gli agenti dell’Arif che i laboratori di analisi”, conclude il presidente Muraglia.