Dopo essere stato sommerso dai fischi di Napoli ed essere stato praticamente cacciato dal capoluogo campano, Matteo Salvini all’ultimo momento ha pensato che forse non fosse il caso di presentarsi davanti ai cancelli dell’Ilva di Taranto. Così, verso le 6 del pomeriggio, ha tenuto un’improvvisata e breve conferenza stampa sulla rotonda del lungomare tarantino. Ai giornalisi che gli hanno chiesto del cambio di programma, il segretario della Lega ha detto che aveva intenzione di parlare con i vertici aziendali e, impossibilitato a fare questo, ha optato per la soluzione del lungomare. L’ha detta, non è che gli abbiano creduto proprio tutti. Infatti, all’Ilva era pronta una “accoglienza” che lo ha indotto a cambiare strada.
Matteo Salvini ha illustrato l’euroscetticismo della Lega, nel suo breve incontro con la stampa. Poi via, alla volta di Locorotondo per l’appuntamento serale, di una giornata non esattamente trionfale. Del resto, come diceva un certo Gesù Cristo, chi semina vento raccoglie tempesta. Parlare male per decenni dei meridionali, cos’altro doveva provocare, se non fischi (a Napoli gli hanno detto anche qualcosa del tipo “si’tu ‘a carogna”), cambi di programma e questi piani B come quello di oggi pomeriggio a Taranto.