In un comunicato la giunta comunale di Martina Franca afferma di avere preso un provvedimento per l’inclusione sociale di disagiati (304mila euro lo stanziamento). Il consiglio comunale di Martina Franca. su sollecitazione delle opposizioni, ha esaminato la possibilità di una sorta di reddito di cittadinanza. Chissà perché proprio oggi il comunicato della giunta, la contemporaneità con la proposta della “concorrenza” è un po’sospetta. Però il tema della disoccupazione non può essere un tema di gara fra chi la pensa migliore o, talvolta, fra chi la spara più grossa. E comunque sia, non è una risposta adeguata, quella dell’amministrazione comunale martinese, rispetto al disastro dei numeri: praticamente, uno su due non lavora. Il sindaco di Martina Franca che parla di trecentomila euro complessivi in termini di “nuove opportunità di lavoro per le categorie disagiate” e di “risposta più dignitosa rispetto a quella del contributo” faceva meglio a stare zitto (come fa quando invece non deve). I numeri sono lì.
Le cifre di queste ore sono impietose, nei confronti anche della politica che non dà risposte adeguate di sistema alla crisi occupazionale.
A Taranto, più di una persona su due è senza lavoro. In particolare è il 53,11 per cento, secondo le statistiche relative al mese di aprile 2014 in tema di disoccupati e inoccupati. Statistiche (da cui è tratta la tabella di seguito) dei centri per l’impiego della provincia ionica. Nel capoluogo si tratta di 48598 persone. A Martina Franca-Crispiano la percentuale di senzalavoro ha raggiunto quota 48,16 trattandosi di 13067 fra disoccupati e inoccupati in rapporto ai 27134 iscritti al centro per l’impiego. Sono questi due, relativi ai maggiori centri della provincia, i dati che penalizzano la media provinciale, che è del 45,73 per cento di persone senza lavoro. Sono 116657, è come se una città italiana media fosse completamente composta da disoccupati o inoccupati. Ad aprile, dunque, i soliti terribili dati.
