Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:
Un noto pregiudicato di Palo del Colle (BA) è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta (BA), con l’accusa di essere stato l’autore della aggressione che stava costando la vita ad una 20enne di origine sudamericana, compiuta domenica 14 luglio, all’ora di pranzo, in un casolare di Terlizzi, dove giovanissime donne esercitano l’attività di meretricio.
Il provvedimento di cattura è stato emesso dalla dott.ssa Lucia Anna Altamura, G.I.P. del Tribunale di Trani (BT), su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Simona Merra che ha diretto le indagini, condotte congiuntamente dai militari della Tenenza di Terlizzi e della Stazione di Palo del Colle.
La ragazza coinvolta in questo barbaro episodio, era giunta a Bari da pochi giorni, alloggiando in un albergo della zona, per poi trasferirsi nella zona compresa fra Bitonto (BA), Terlizzi e Ruvo di Puglia (BA) ove quasi tutte le mattine, a bordo di un taxi, giungeva al “casolare” per prostituirsi insieme ad altre giovani donne. Domenica 14 luglio, giornata assolata, lungo la complanare della SP231, secondo la ricostruzione operata attraverso le dichiarazioni della giovane donna e di alcuni testimoni, un uomo giunge in tarda mattinata presso questo casolare a bordo di un SUV. Da quel momento, in maniera quasi schizofrenica, il cliente inizia a chiedere a diverse donne di avere prestazioni sessuali non protette. Due di loro si rifiutano, mentre la vittima, che non comprende e non parla italiano, dopo parecchie insistenze accetta, ma solo per un approccio superficiale. La donne, tutte da pochi giorni in Italia, sono ignare di chi hanno di fronte.
Durante il rapporto, l’uomo, di corporatura robusta, diventa sempre più violento e la giovane ragazza prova ad opporsi strenuamente e a quel punto l’uomo, come in preda ad un raptus estrae un coltello ed inizia a colpire violentemente la vittima con micidiali fendenti che la raggiungono in pieno petto, all’inguine ed ai glutei.
La malcapitata, nonostante le gravi ferite riportate, trova la forza di effettuare col suo cellulare una video chiamata ad una “collega” su Bitonto ma l’aguzzino, avvedutosi di ciò, con impressionante brutalità, afferra il cellulare e riprendendo la donna ormai riversa al suolo in una pozza di sangue, inizia a minacciare l’interlocutrice dicendole: “vedi cosa ho fatto! figuriamoci se ho paura della Polizia!”.
Non pago di tutta la violenza già scatenata sulla povera vittima, prima di fuggire, decide di strapparle gli orecchini che ha al collo e prendere i soldi che ha su di un tavolo.
I soccorsi, allertati da un passante, giungeranno giusto in tempo per salvare la donna, la quale, dopo aver lottato fra la vita e la morte per due giorni, appare ora fuori pericolo.
I rilievi tecnico-scientifici, effettuati dal personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo Carabinieri di Bari e dalla Sezione Operativa del Nucleo Operativo di Molfetta, cristallizzeranno successivamente ogni piccolo particolare della scena del delitto, per permettere poi, alle indagini immediatamente avviate, attraverso la visione di alcune telecamere della zona, le testimonianze raccolte ed altri accertamenti tecnici, di risalire all’autore del reato, un pregiudicato della zona, già condannato per una serie di condotte illecite fra le quali proprio lo sfruttamento della prostituzione.
L’uomo, un 41enne di origine bitontine, su disposizione dell’A.G. è stato così tratto in arresto e tradotto presso la Casa Circondariale di Trani.