La sede della società artigiana, a Martina Franca, è un palazzo fra i più prestigiosi della città. Era il palazzo del municipio, fino al secondo dopoguerra quando Comune e associazione del mutuo soccorso si scambiarono, di fatto, le sedi.
Così tanta storia locale è stata presentata stamani dal presidente del sodalizio fondato nel 1888, Luca Conserva, al comandante del sedicesimo stormo dell’Aeronautica militare, Antonio Pellegrino. È stato reciprocamente ribadito il legame fra la comunità di Martina Franca e l’Aeronautica che arricchisce il territorio, innanzitutto, di cittadini.
È stata anche l’occasione per una visita dell’intero immobile che era, al piano superiore, un carcere e che è caratterizzato dalla torre dell’orologio, con il considerevole quadrante che affaccia sulla piazza. A proposito di affaccio, quello dal balconcino della presidenza della società artigiana è assolutamente privilegiato, a pochi metri dalla stupebda facciata della basilica di San Martino.
Tornando a ciò che era il carcere, vi sono sul pavimento delle iscrizioni di reclusi, da quello che nel 1927 si sentiva infamato a quello che tracciò un’immagine dell’albero della libertà, quello dei moti della Repubblica napoletana (1799) con l’albero vero che fu piantato proprio davanti a quel palazzo. Quanta storia.
dav
