Giuseppe Conte si è dimesso da presidente del Consiglio. Colloquio di dieci minuti circa con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quindi la formalizzazione della crisi di governo con l’accoglimento delle dimissioni da parte del capo dello Stato.
Giuseppe Conte è stato il secondo pugliese presidente del Consiglio dopo Aldo Moro, il capo del sessantacinquesimo governo della storia repubblicana.
Dalle 16 di domani le consultazioni. Per primo, con un contatto telefonico, il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. Poi sarà la volta dei presidenti delle Camere, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico. Dalle 17,30 alle 19 i gruppi minori, in ordine crescente.
Giovedì 22 agosto dalle10, in questo ordine: Fdi, Pd, Fi, Lega, M5S.
Al termine delle consultazioni il presidente della Repubblica deciderà se e a chi affidare l’incarico per la formazione del nuovo governo o se, al contrario, verificata l’assenza di condizioni per una maggioranza parlamentare, sciogliere le Camere e chiudere la diciottesima legislatura.
Ma domani sarà la volta, dalle 11, della direzione nazionale Pd. Un partito in cui ci sono (almeno) tre pensieri diversi, sulla prospettiva di partecipare o sostenere un nuovo governo.
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