Ieri, nell’operazione della Guardia di finanza su inchiesta della procura dell’Aquila, dieci arresti. Due italiani e otto tunisini accusati di attività lefate al terrorismo. Fra i tunisini uno aveva contatti con l’iman della moschea di Bari, la cui moglie era dipendente fittizia di una società a lui riconducibile. L’uomo organizzava il trasferimento di denaro in Siria e Turchia, anche per favorire il passaggio di aspiranti terroristi, stando all’accusa.