Di seguito alcuni comunicati diffusi dai carabinieri:
Nella notte tra giovedì e venerdì scorsi i Carabinieri del NORM della Compagnia di Foggia, con il supporto dei colleghi della Stazione di Foggia San Lorenzo, hanno tratto in arresto per rissa sette persone, tutte italiane, tra le quali alcuni pregiudicati.
La lite era divampata in via Sant’Elena quando tre degli arrestati, anagraficamente residenti a San Marco in Lamis ma di fatto senza fissa dimora, erano stati scoperti da alcuni residenti proprio mentre stavano tentando di occupare un locale disabitato al pianterreno. I vicini avevano inizialmente intimato agli occupanti di andarsene, ma in breve dalle parole si era passati alle vie di fatto, facendo rapidamente degenerare la situazione fino alla rissa, alla quale si erano aggiunti anche i proprietari dell’immobile, giunti sul posto subito dopo essere stati avvisati dai vicini.
Durante lo scontro, che era continuato anche alla presenza dei militari intervenuti per sedare la rissa, due donne avevano riportato lesioni da armi da taglio, una con prognosi di dieci giorni e l’altra di 30.
Sabato mattina il GIP di Foggia ha convalidato l’arresto nei confronti di tutti gli indagati, tranne che per una donna, assente per ragioni sanitarie, la cui udienza di convalida è stata pertanto rimandata a data da destinarsi, disponendo la permanenza in carcere degli altri due senza fissa dimora, e sottoponendo all’obbligo di presentazione alla PG gli altri tre indagati. Una sola ragazza, incensurata, dopo la convalida dell’arresto è stata rimessa in libertà senza misure cautelari di alcun tipo.
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Ammonta a sei arresti il bilancio dei controlli svolti nei giorni scorsi dai Carabinieri della Compagnia di Cerignola nell’ambito della vasta giurisdizione di competenza. Due gli arresti in flagranza di reato e quattro quelli in esecuzione di altrettanti provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria.
A Cerignola i militari della locale Stazione Carabinieri hanno arrestato ALBANESE Francesco, cl.’89, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Venezia, dovendo espiare la pena residua di 2 anni e sei mesi di reclusione per una violenza sessuale commessa nel 2012 in provincia di Verona. Dopo le formalità di rito l’ALBANESE è stato associato alla casa circondariale di Foggia.
Sempre a Cerignola sono stati arrestati PINNELLI Alessio, cl.’95, e CASSOTTA Francesco, cl.’68. Il primo è stato arrestato per un ordine di esecuzione emesso dalla Procura della Repubblica di Foggia, dovendo espiare 1 anno, 10 mesi e 7 giorni di reclusione per rapina una commessa a Cerignola nel marzo del 2017. Anche per il PINNELLI si sono aperte le porte del carcere di Foggia. Il secondo è stato arrestato in flagranza del reato di evasione poiché, sottoposto agli arresti domiciliari per rapina, è stato sorpreso all’esterno della propria abitazione, dove è stato nuovamente ristretto.
A Stornarella, invece, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato CASSANELLI Giuseppe, cl.’89, in ottemperanza ad un ordine di esecuzione per espiazione di una pena detentiva in regime di detenzione domiciliare emesso dalla Procura della Repubblica di Trani, dovendo espiare la pena residua di 1 anno e 4 mesi di reclusione per furto aggravato.
A Margherita di Savoia, poi, i militari dell’Arma locale hanno arrestato in flagranza per inosservanza degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza GORGOGLIONE Francesco, cl.’91, di Barletta. L’uomo, obbligato a soggiornare nel comune di Barletta, è stato sorpreso senza autorizzazione a Margherita di Savoia, dove è stato controllato dai Carabinieri mentre era alla guida di una Ford Focus. Dopo le formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
A San Ferdinando di Puglia, infine, i Carabinieri hanno arrestato QUAGLIETTA Pierluigi, cl.’90, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Foggia in sostituzione della misura degli arresti domiciliari a cui si trovava sottoposto. Il provvedimento è scaturito dalle violazioni alle prescrizioni impostegli, accertate e segnalate alla Procura dai militari della locale Stazione.
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Nel pomeriggio di giovedi scorso i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo hanno arrestato in flagranza una coppia di giovani fidanzati del luogo (I.P. 25enne e C.A. 23enne), resasi responsabile di coltivazione, produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari dell’Arma, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto di detenzione illegale e spaccio di sostanze stupefacenti, si erano concentrati su di un’abitazione situata nel centro storico del paese di San Pio, dove era stato segnalato un sospetto andirivieni di giovani. Qui, dopo alcune ore di osservazione, i Carabinieri, appena rincasata la giovane donna dal centro cittadino, ve l’avevano immediatamente raggiunta, rintracciando subito dopo anche il fidanzato.
La successiva perquisizione aveva quindi permesso di accertare che in quella mansarda era stata realizzata una vera e propria centrale per la coltivazione, produzione e confezionamento in dosi di marijuana. Il balcone era infatti stato trasformato in una serra, chiusa da pannelli di plexiglas sia ai lati che sopra, mentre il fronte del balcone era stato chiuso alla vista con stuoie di canne di bambù. In questa serra sono state trovate e sequestrate 20 grosse piante, in piena fioritura, di marijuana. mentre, all’interno dell’abitazione, sono stati trovati quasi due chili ancora della stessa sostanza, in parte già confezionata in bustine termosigillate e pronte per lo spaccio, oltre al materiale necessario per la coltivazione, produzione e confezionamento in dosi, consistenti in un raffinatore circolare in legno, un grosso coltello, un taglierino, un bilancino di precisione, una macchina per sottovuoto, numerose buste di cellophane, due confezioni di fertilizzante, tre trita-erba di varie dimensioni ed un faro a led.
Le analisi eseguite da personale del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Foggia hanno poi permesso di accertare che da tutta la sostanza stupefacente sequestrata sarebbe stato possibile ricavare, stando alle tabelle ministeriali, oltre 6900 dosi, che avrebbero fruttato alla coppia arrestata un più che consistente ritorno economico.
Le piante, quindi, dopo essere state estirpate, sono state poste sotto sequestro, così come tutto quant’altro rinvenuto nel corso della perquisizione.
I due giovani, dopo le formalità di rito, sono stati portati alla Casa Circondariale di Foggia, a disposizione della Procura della Repubblica.