È la Coldiretti Puglia a far scattare l’allarme segnalando 310 incidenti stradali causati da animali selvatici nei primi nove mesi dell’anno appena trascorso. Si tratta di un aumento dell’81 per cento registrato sulle strade provinciali rispetto al periodo 2010-2018. “L’escalation di danni , aggressioni e incidenti che causano anche vittime è il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici con il numero di cinghiali presenti in Puglia” è la denuncia di Savino Muraglia, presidente della Coldiretti Puglia. La presenza di cinghiali è più che raddoppiata causando dei gravi rischi non solo per le produzioni agroalimentari ma anche per la vita di agricoltori e automobilisti. Si tratta di un problema che riguarda la sicurezza delle persone e come afferma lo stesso Muraglia “ va affrontato con decisione”. Essendo sia le aree rurali che quelle urbane invase dagli animali selvatici il presidente della Coldiretti auspica un piano straordinario di abbattimento senza intralci burocratici. I dati non sono del tutto attendibili considerando che il problema appare sottodimensionato in quanto molti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche. Nel 2018 un incidente grave su 5 è stato provocato dagli animali selvatici ed è avvenuto di notte soprattutto all’alba o al crepuscolo, quando i branchi di cinghiali si muovono nelle zone periurbane alla ricerca di cibo. “I numeri la dicono lunga sulla necessità di alzare il livello di allerta e programmare efficaci attività di riequilibrio della fauna selvatica che mette a repentaglio la stessa i:ncolumità delle persone. Non più tempo da perdere, perché gli agricoltori e gli allevatori sono allo stremo” afferma il presidente della Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo. La provincia di Foggia combatte una battaglia impari dove da un lato ci sono i cinghiali e dall’altro i lupi che allo stesso modo mettono a rischio l’incolumità del bestiame. “Negli ultimi anni – conclude il presidente De Filippo – la situazione è diventata esplosiva, complici i cambiamenti climatici e l’habitat favorevole offerto dal Parco del Gargano. Deve cambiare la politica regionale e nazionale sul tema, in quanto sul Gargano l’unica attività possibile è quella zootecnica che va tutelata dagli attacchi della fauna selvatica”.
(foto: repertorio)