Raffaele Fitto, all’indomani di quel conto da quasi 285mila preferenze, ha detto che per la leadership di Forza Italia, ora, ci vogliono le primarie. Per domani è programmata una direzione nazionale del movimento berlusconiano, Fitto andrà con il suo pesantissimo carico da calare sul tavolo. Ha salvato dalla débacle Forza Italia, vorrà avere il ruolo che ritiene gli competa. La migliore performance è stata al sud, in Puglia è andata benissimo, e al pensiero di Fitto fa eco quello del deputato pugliese Gianfranco Chiarelli. Il quale, in due comunicati, parla del successo del centrodestra a Maruggio (e sostiene che è esempio di come sia ineludibile la riunificazione del centrodestra) e parla del dato elettorale per le europee. Di seguito, quest’ultimo comunicato:
Il voto per il Parlamento europeo, comunque lo si analizzi, ha in ogni caso evidenziato con chiarezza alcuni precisi orientamenti dell’elettorato. Il primo dei quali è l’aumento esponenziale dell’astensionismo. Dato non trascurabile che richiede una attenta riflessione che riguarda tutti i partiti e in generale la tenuta del sistema democratico. L’astensione rappresenta sicuramente una manifestazione di disaffezione, insofferenza, rassegnazione, ma va considerata come sospensione, non rinuncia definitiva, del voto. Un voto che va assolutamente recuperato per tornare ad una piena rappresentatività popolare. Il grande successo di Renzi è dovuto sicuramente alla sua capacità di comunicare un possibile rinnovamento della politica. Vedremo più in là se alla comunicazione seguiranno fatti concreti. Certamente molto ha contato anche il timore di una deriva antidemocratica ed autoritaria che i processi sommari annunciati da Grillo, e in generale l’atteggiamento aggressivo e improduttivo dei 5 stelle, ha indotto nell’elettorato. L’auspicio è che il chiaro flop del M5S non sia un dato occasionale ma diventi strutturale, e che si torni ad un sistema fondato sul confronto di idee e di proposte, e non solo di protesta e di insulti. Il centro destra ha pagato le divisioni, come gli scarsi risultati del NCD, dell’ UDC e di Fratelli di Italia, pongono in chiara evidenza. Forza Italia, in un momento decisamente congiunturale, con il proprio leader nazionale fortemente limitato nella sua azione, ha retto il colpo, pur se il dato elettorale è risultato oggettivamente deludente. I numeri dicono con chiarezza come il Sud di Raffaele Fitto abbia contribuito in modo significativo a confermare Forza Italia prima forza del centro destra italiano. Da questo dato, dal Sud, e da Raffaele Fitto occorre ripartire per rilanciare il progetto dei moderati italiani. Occorre individuare nuovi percorsi per interpretare e rappresentare le istanze della gente, per poi definire una diversa organizzazione del partito, partendo dalla legittimazione popolare. Ciò riguarderà Forza Italia a livello nazionale come a quello locale. Il dato di Taranto, in proporzione allineato a quello regionale, pone comunque all’attenzione alcune questioni che sicuramente saranno affrontante nei prossimi giorni, al fine di portare a termine quel processo di rinnovamento da poco avviato, ma che certamente porterà il centro destra ionico a riacquistare la piena fiducia del proprio elettorato.