Sono andati oltre il 50 per cento entrambi, stando a proiezioni e primi risultati. Jole Santelli (centrodestra, Calabria) come previsto, e Stefano Bonaccini, con un successo che si profila più largo rispetto alle speranze per il candidato del centrosinistra confermato presidente dell’Emilia-Romagna.
È stata la sconfitta di Salvini, più che di Bergonzoni, in Emilia-Romagna: aveva dato una connotazione nazionale al voto emiliano-romagnolo e oggi non va a citofonare ad alcun presidente del Consiglio, come aveva promesso prima del voto. Forse anche i comportamenti del leader leghista hanno avuto un ruolo nella sconfitta emiliana. Le elezioni di ieri dicono che il Pd è il primo partito nella regione (e supera il 60 per cento a Bibbiano, simbolo della campagna anti-Pd di Salvini-Meloni), la Lega non sfonda, FdI è in crescita, Forza Italia non è morta grazie al dato calabrese (ma nell’altra regione è poco oltre il 2 per cento) e M5S è a livelli irrilevanti. In Emilia-Romagna determinanti le sardine.
E ora sotto con altre sei regioni in primavera: Veneto, Marche, Toscana, Liguria, Campania e Puglia.
(immagine: fonte skytg24)
Io sono rumena con residenza permanente in Italia e sempre ho lavorato e mi sono visto di fatti miei però non riesco a capire perché posso votare le comunale e le regionali no una volta che ho residenza permanente qui. Capisco che la legge e così ma una volta che hai residenza permanente in questo bellissimo paese che può dare tanto non posso votare le regionali
Per me è un po strano.