Articolo di granosalus:
Navi cariche di grano turco, russo, spagnolo e francese sono ormeggiate al porto di Bari per scaricare oltre 440 MILA di quintali di grano estero. Ma il resto del carico è stato dirottato anche sul porto di Pozzallo. Quindi il quantitativo supera mezzo milione di quintali!
Il nome della prima nave è “LUDOGORETS”, una BULK CARRIER battente bandiera Malta proveniente dal porto di CADICE in SPAGNA, IMO: 9415155, con un carico di circa 240 mila quintali di grano destinato alla società CASILLO COMMODITIES ITALIA SPA. L’agenzia è Spamat.
La seconda nave è “MEHMET BEY”, una GENERAL CARGO battente bandiera Malta proveniente dal porto di SAMSUN in TURCHIA, IMO: 9045601, con un carico di oltre 80 mila quintali di grano duro destinato alla società MOLINO CASILLO SPA. L’agenzia è Spamat.
La terza nave è “ONERIVA 42”, una GENERAL CARGO battente bandiera Russa proveniente dal porto di ROSTOV in RUSSIA , IMO: 8862325, con un carico di oltre 30 mila quintali di grano destinato alla società CASILLO COMMODITIES ITALIA SPA. L’agenzia è Spamat.
La quarta nave è “IDA”, una BULK CARRIER battente bandiera Liberia proveniente dal porto di Pozzallo, dove ha già scaricato una parte del grano francese IMO: 9109536, con un carico di oltre 90 mila quintali di grano francese destinato a Bari alla società F.LLI DIVELLA SPA. L’agenzia è Bamas.
Coldiretti, che si definisce il sindacato più grande d’Italia vicino ai consumatori continua nel suo religioso silenzio. Ha smesso di svolgere l’ attività di controllo nei porti pugliesi e siciliani. Il messaggio è quello di rassicurare sull’ azzeramento dell’ import di grano estero contaminato, diversamente da Granosalus che continua a tenere sempre alta l’attenzione e a dimostrare che le importazioni continuano. Non solo, da alcuni giorni la nostra associazione ha inoltrato una denuncia alla Commissione UE sulla mancata attuazione del governo italiano del principio di precauzione.
Come mai questo silenzio da parte di Coldiretti?
Come mai Coldiretti non esige un controllo diffuso su tutte le stive di grano? Come mai non chiede che alcuni campioni vengano analizzati anche dai Laboratori RIS dei Carabinieri?
Come mai non segnala anche lei alla Commissione europea la mancata attuazione in Italia del regolamento Ue 2016/1313?
(foto: repertorio, tir in attesa di caricare grano nel porto di Bari)
Come ci hanno insegnato alle scuole elementari, i paesi che hanno la loro superficie ghiacciata per buona parte dell’anno producono grano. Infatti, non appena c’è il disgelo vi è la semina ed il grano cresce velocemente e la mietitura avviene prima del nuovo gelo. Questo è l’unico modo di utilizzare terreni che altrimenti sarebbero improduttivi. La coltivazione del grano però ha una redditività per mq molto bassa che mal si sposa con terreni della fascia climatica temperata che possono raggiungere redditività molto più alte con uva, mandorle. frutta e olive. Ecco perché in Italia si produce grano solo in posti dove non si può fare altrimenti (le murge ad esempio) e la cosa è ancora più difficile poiché gli apprezzamenti di terreno sono molto frazionati: pochi i latifondisti.
D’altra parte ci sarà un motivo per cui al porto di Bari troneggiano enormi silos per il grano da tempo immemorabile!
Che dite facciamo un articolo sullo scandalo del salmone affumicato che viene importato dalla Norvegia in barba ai nostri pescatori dell’Adriatico? 🙂 🙂 🙂