Scrive Marcello Vernola, presidente Aqv (associazione per la qualità della vita) nonché già deputato al parlamento europeo e già presidente dell’amministrazione provinciale di Bari:
La Puglia ha bisogno di una svolta, di una nuova visione e di un nuovo metodo di governo non basato sui compromessi ma sulla forza delle idee.
IL primo candidato presidente ad aprire il dibattito e ad annunciare proposte innovative e coraggiose per il rilancio della Puglia è stato per il centro destra Nuccio Altieri, creando finalmente un clima di speranza per l’atteso cambiamento di passo per la nostra regione, bloccata ormai su troppi fronti, dimostrando così la fragilità di un modello di sviluppo economico inadeguato ad affrontare i cambiamenti in corso.
Sull’ILVA, ad esempio, il Governo regionale non ha saputo porre in campo una decisa capacità negoziale con Governo nazionale e Arcelor Mittal fondata su di una proposta unitaria delle forze politiche e sociali pugliesi; quando è in gioco il futuro di una comunità e la salute delle nostre popolazioni chi ha la responsabilità di guida deve avere la capacità di gestire il dibattito e fare sintesi. Così come anche sulla vicenda TAP: chiedere la decarbonizzazione e ostacolare una infrastruttura energetica strategica per tale obiettivo, attrattiva di investimenti e risorse energetiche, rappresenta una contraddizione ancora oggi incomprensibile: tutto questo per difendere quegli stessi ulivi poi abbandonati al loro destino nella tragedia della Xylella?
La Puglia piangerà per i prossimi cento anni la ignavia ed inerzia di chi avrebbe dovuto affrontare la diffusione della Xylella con misure drastiche ed immediate, con espianti, cordoni sanitari, rimborsi agli agricoltori colpiti e finanziamenti per il reimpianto di ulivi esenti dalla xylella, impostando anche un nuovo Piano di sviluppo agricolo regionale e avviando la revisione del Piano regionale del paesaggio, quel mitico PPTR che ostacola e rallenta lo sviluppo turistico della nostra regione. La pianificazione è la vera sfida per la competitività, ancor più in materia di dissesto idrogeologico, accompagnata da una nuova legge urbanistica regionale. Le politiche ambientali necessitano infatti di un approccio moderno e di una visione realmente europea, per promuovere un vero sviluppo sostenibile con il supporto di imprese tecnologicamente attrezzate, soprattutto sul tema della economia circolare, e supportate negli iter autorizzativi, superando una cronica situazione emergenziale nel settore dei rifiuti. C’è bisogno di coraggio nel difendere istituzioni che rappresentano le fondamenta della società e della economia pugliese, a a partire dall’Acquedotto Pugliese, la più grande azienda pugliese, che avrebbe potuto rappresentare il volano per la crescita e la internazionalizzazione delle imprese pugliesi pubbliche e private nel settore acqua, energia, gas e rifiuti, come A2A in Lombardia, Hera in Emilia Romagna e Iren in Liguria e Piemonte, mentre invece si dibatte ancora per risolvere l’annoso problema dello smaltimento dei fanghi della depurazione.
Per non parlare del contraccolpo del Coronavirus sul turismo: serve un nuovo modello di sviluppo del comparto, con scelte chiare e decise sui target di clientela su cui puntare, adeguando di conseguenza la qualità dei servizi , la logistica, i collegamenti aerei e la promozione dell’immagine della regione, ed in ultimo rivedendo il Piano Regionale delle Coste e promuovendo un nuovo Piano di sviluppo dei porti turistici. Serve anche un nuovo Piano Regionale dei Trasporti basato sulla mobilità sostenibile e sulla intermodalità che valorizzi le forze imprenditoriali locali del settore. La mancata internazionalizzazione del nostro sistema imprenditoriale è allarmante: gli operatori non hanno management e tecnici attrezzati per operare all’estero e con l’estero, sin live:gingerbabe1987anche sotto il profilo linguistico, mentre sprechiamo risorse in inutili fiere all’estero. Probabilmente anche la crisi delle più grandi imprese di costruzioni pugliesi è legata a queste criticità, a partire dalla assordante assenza sui mercati più vicini, dai Balcani Occidentali ai paesi del bacino del mediterraneo.
Oggi serve una nuova e dinamica capacità di ascolto delle parti sociali fondata sul confronto con schemi di sviluppo vincenti negli altri contesti mondiali, ma l’ascolto non può generare immobilismo, bensì deve supportare il decisore che, con senso di responsabiltà, deve fare sintesi coerenti con il programma della coalizione che lo ha eletto, riducendo i condizionamenti burocratici e semplificando i procedimenti amministrativi.
Dobbiamo guardare al futuro confrontandoci con una nuova classe dirigente portatrice di nuova energia, entusiasmo e competenza. Se il centrodestra farà la scelta del cambiamento, se Nuccio Altieri guiderà la coalizione da candidato Presidente, con la Associazione per la Qualità della Vita che ho l’onore di presiedere, contribuiremo decisamente a raccogliere energie e proposte per far rinascere la nostra Regione.