Corte di Cassazione chiamata in causa, rinvio dell’udienza preliminare al 16 settembre. Il caso-Ilva, a Taranto, oggi ha vissuto un’evoluzione, tutto sommato, prevedibile. Ovvero: era prevedibile non vedere oggi chi, fra i 52 al vaglio del gup, finirà sotto processo e chi, invece, assolto dopo l’inchiesta “Ambiente svenduto”. La Cassazione dovrà pronunciarsi sul caso di incompatibilità ambientale, avanzato da 16 indagati, i quali chiedono di tenere il processo a Potenza e non a Taranto.
A proposito della città ionica e di Ilva, è di oggi anche una dichiarazione del subcommmissario Edo Ronchi: la qualità dell’aria è molto migliorata e, in particolare per le polveri sottili, è fra le migliori d’Italia, inoltre i parametri per il rione Tamburi sono ampiamente entro i limiti di legge, come confermano i dati dell’Arpa. Però Ronchi dice anche che non ci si può fermare e che sono urgenti finanziamenti cospicui, per il futuro dell’Ilva e del risanamento ambientale: 450 milioni di euro per quest’anno e 250 per il prossimo.