Di Enrico Pellegrini:
La superiore, in azienda, aveva disposto che il lavoratore restituisse la chiavetta per il distributore automatico del caffè. Il lavoratore la prese male e, secondo la denuncia, minacciò la donna additandola con la frase “prima o poi, in sede più consona, dovrò farti un discorso”.
La sospensione dell’uomo e la constatazione, secondo l’azienda, dell’impossibilità di proseguire quel rapporto di lavoro, sono poi sfociate nel procedimento. In appello la Corte di Torino considerò fondata la misura del licenziamento che giungeva dopo varie liti fra i due colleghi. La Corte di Cassazione, pronunciando in merito l’1 luglio sul ricorso del lavoratore, ha respinto tutti i cinque punti che caratterizzavano tale ricorso parlando apertamente di insubordinazione. Fra l’altro, il fatto che l’uomo avesse registrato l’alterco è stato considerato riprova dell’intenzionalità ad arrivare alla lite con la collega.
Licenziamento ed esborsi e compensi per 4700 euro. Quanto costa un caffè.