Di seguito un comunicato diffuso da Beatrice Lucarella, coordinatrice per la Puglia della fondazione Marisa Bellisario:
Ancora una volta la proposta di legge sulla doppia preferenza di genere ex legge 20 del 2016 si troverà davanti alla commissione regionale per essere trattata e, si spera, approvata. Dopo il monito del Premier Conte e del Ministro Boccia auspichiamo che finalmente dopo tanti rinvii durati quanto tutta questa legislatura si passi dalle tante, belle, troppe parole ai fatti.
Lo si deve a tutte le Donne di questa comunità che con grande abnegazione, dedizione e soprattutto dotate di grandi competenze sono pilastro della società e dell’economia pugliese. La Fondazione Bellisario Puglia seguirà attentamente l’andamento dell’iter dei lavori sul tema, augurandosi che questa volta venga trattato il punto e subito accolto nella normativa elettorale regionale. E’ un passo di civiltà e di maturità.
E’ una importante pagina della storia di una Puglia democratica e che garantisce i diritti costituzionali dei suoi cittadini in forza e in rispetto dell’articolo 3 della Costituzione. Non è possibile più pensare che nel 2020 ogni volta sia necessaria una legge per far applicare quei principi costituzionalmente garantiti relativi ad un principio universale di parità che dovrebbero ab origine essere insiti in ognuno di noi come persone, politici, amministratori, cittadini. Saremo ben vigili su chi come e quando si opporrà a questo passo in avanti di democrazia e lo ricorderemo quando saremo di fronte alle urne!
Dobbiamo cambiare passo senza indugi, dobbiamo attivare quel processo culturale che ormai non è più possibile arrestare. Chi non lo farà sarà perdente nell’animo.
Per questo, facciamo appello a tutti i consiglieri regionali perché domani si facciano interpreti di una volontà di progresso, sviluppo e parità votando a favore di questa norma. La Puglia rimane tra le ultime regioni a non essersi ancora adeguata alla normativa nazionale. E’ arrivato il momento di porre rimedio ad un gap culturale e democratico che la popolazione pugliese non merita.
La Fondazione continua ad ogni modo a dimostrarsi fiduciosa sul buon esito dei lavori della seduta di domani 15 luglio da cui parte l’iter per l’introduzione della parità di genere nella legge elettorale pugliese. Domani sarà il primo passaggio della proposta di riforma in commissione, per la precisione la VII ‘Statuto, Regolamenti, Riforme Istituzionali’ e speriamo finalmente si deciderà di affrontare seriamente e una volta per tutte il problema della presenza di donne in regione. Non possiamo più accettare come nella legislatura che sta volgendo al termine su 50 consiglieri regionali solo 5 donne nell’assise per poi averne una sola come assessore. A nessuna Donna piace essere definita “quota” ma la verità è che se non ci fosse una legge come è avvenuto per le società quotate e partecipate (grazie alla legge Golfo/Mosca n.120/2011) la presenza delle donne nei board che si è raggiunta oggi sarebbe secondo le stime stata possibile “solo” tra 50 anni. Per la politica non può essere che essere la stessa cosa. Dobbiamo andare avanti!