Il plesso nel rione Carmine di Martina Franca serve al Comune per consentire, nell’immediato, ad un asilo nido di svolgere l’attività. La sede di sempre, di quell’asilo, sarà sottoposta dal 14 settembre a lavori di messa in sicurezza, per alcuni mesi.
L’amministrazione provinciale di Taranto, da una ventina d’anni titolare del comodato d’uso dell’immobile al fine della gestione della scuola superiore insediata lì, ora non ha più un motivo per detenere il comodato d’uso, visto che una scuola superiore lì non c’è più e che la Provincia ha intenzione di fare insediare lì la caserma della Guardia di finanza. Ma l’amministrazione provinciale di Taranto non è proprietaria dell’immobile. Il da farsi deve essere deciso dal Comune che è proprietario. E che per alcuni mesi ha l’emergenza, immediata, di insediare l’asilo nido. Sicché il sindaco aveva invitato il presidente della Provincia a riconsegnare l’immobile. Termine che è trascorso invano, ieri.
Allora il sindaco di Martina Franca ha emanato un’ordinanza. Non è più una richiesta. La Provincia di Taranto deve consegnare il bene al proprietario, il Comune di Martina Franca, entro lunedì. Una vicenda amministrativa di incomprensibile mancanza di dialogo fea enti pubblici (cercato dal Comune di Martina Franca, in realtà). E dire che di mezzo c’è, da subito, il problema di quaranta bambini e delle liri famiglie.
La sistemazione della Guardia di finanza in quella scuola vede il sindaco favorevole. Si farà. Perché lo avrà deciso chi ha titolo per decidere, il sindaco.
Infine, un’annotazione: la matassa è stata sbrogliata da due amministratori pubblici di esperienza, sindaco e assessore comunale alla Cultura. Conoscevano le procedure dei decenni scorsi, hanno ricostruito la storia amministrativa di quell’immobile. Accantonare amministratori pubblici esperti perché va di moda che si debba essere giovani nell’amministrazione pubblica, un errore grave. Che del resto, a vari livelli istituzionali in tutta Italia, ha chiare conseguenze.