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Disagio giovanile: stasera dibattito a Corato Italia in Comune

antonio digioia

Di seguito il comunicato:

Antonio Di Gioia sarà tra i relatori di “Stasera si s/sballa”, iniziativa pubblica sul disagio giovanile, in cui si affronterà uno dei temi più caldi delle ultime ore. Lo psicologo, già presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia, ora candidato con Italia in Comune alle prossime elezioni regionali a sostegno del governatore uscente Michele Emiliano, dichiara: “I fatti di cronaca non smettono mai di aggiornare la lunga lista di episodi di bullismo, pestaggi e, nei casi più estremi, brutali omicidi. Il terribile caso di Willy ucciso di botte a Colleferro è solo l’ultimo in termini di tempo, e ci fa comprendere l’importanza e l’urgenza di dedicare tutte le energie, soprattutto politiche, alla prevenzione”. Prosegue Di Gioia: “Si rende necessaria una partnership educativa nei presìdi sociali primari quali famiglia e scuola, ma anche nei luoghi che creano aggregazione e che quotidianamente si impegnano nel recupero di soggetti a rischio, comprese palestre e associazioni”.

Continua sulla stessa linea Maria Grazia Gesualdo, assistente sociale e candidata alle prossime elezioni regionali con Italia in Comune: “Bisogna salvaguardare i valori dell’educazione, del rispetto delle regole sociali e la condivisione degli stessi. Il disagio giovanile sfocia spesso in bullismo e cyber bullismo, i comportamenti giovanili, certamente accentuati anche dal recente lockdown, si dividono in due categorie: chi si chiude in se stesso alimentando fragilità, isolamento e autodistruttività; e chi invece ha accentuato il lato violento e aggressivo del proprio carattere”.

Conclude Di Gioia ” La necessità di sinergia tra le istituzioni, famiglia e scuola si rende improrogabile. Famiglia e scuola rappresentano i vertici della piramide sociale, non vanno lasciate sole, è importante mettere i professionisti a loro disposizione, da sole non possono gestire l’educazione di ragazzi bombardati da modelli non veritieri. La fragilità di ruoli e compiti ha creato un cortocircuito di discriminazioni sociali e le istituzioni hanno il dovere di intervenire con i mezzi più appropriati”.


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