I giostrai della festa patronale di Martina Franca non aprono i loro spettacoli viaggianti. Almeno nelle condizioni attuali che però rischiano di diventare le condizioni permanenti. Ovvero: sostengono che il Comune di Martina Franca ha ideato per loro la sistemazione nello stadio Pergolo ma non c’è alcuna sicurezza dell’impianto sportivo, o almeno non vi è una certificazione in questo senso.
Così, i giostrai aderenti ad Anesv-Agis e Snav si sono rivolti a un legale, Martino Bruno, il quale oggi pomeriggio ha inviato in posta elettronica certificata l’istanza al Comune: tirate fuori un certificato di idoneità statica dello stadio e, chissà, ne riparliamo. Peraltro la comunicazione legale ha un ben più ampio contenuto che è prettamente (ma non solo) di carattere amministrativo. Dal punto di vista dells sicurezza, i giostrai chiedono che qualcuno si assuma la responsabilità di dire loro che è tutto a posto. Il terreno di gioco è in grado anche di sopportare il peso delle giostre? Finora, sostengono, nessuno ha messo per iscritto che non ci sono rischi, né per i giostrai nei per il pubblico. In condizioni del genere sarebbe perfino impossibile il collaudo finale prima dell’inizio della festa. Così, in extremis (la festa patronale è da venerdì a lunedì prossimi) si deve fare un adempimento che forse non ha neanche il tempo sufficiente per essere realizzato. Al di là della bontà della scelta, condivisa da molti, non condivisa da molti altri, di spostare le giostre dal centro alla periferia, questa vicenda rischia di diventare un caso di disorganizzazione, da parte dell’ente pubblico, in materia di un tema-chiave, che è in cima a tutti gli altri: la sicurezza.
Probabilmente tra gli 82 giostrai ci sarà qualcuno che monta la propria giostra in un comune della provincia di Taranto a noi molto vicino nell’area che il comune riserva loro: un terreno incolto con una significativa pendenza. In questo caso non fanno storie così come non ne hanno mai fatte quando hanno montato le giostre a Martina in prossimità dei palazzi. Ho abitato in un palazzo in cui una giostra arrivava (e forse è arrivata fino allo scorso anno) a meno di 10 centrimetri dalla mia ringhiera a circa 10 metri dal suolo. Vorrei sapere quali condizioni di sicurezza venivano garantite in quel caso? Abitassi ancora lì sicuramente impedirei, oggi, il montaggio di quella giostra in quelle condizioni. Per la vicinanza al palazzo e per le dimensioni di quella giostra posso dire che se si fosse smontato l’ingranaggio che la assicurava al suolo sarebbe stata in grado di demolire parte del palazzo. Il problema di fondo è la distanza dal centro abitato del Pergolo che è la stessa distanza che migliaia di nostri ragazzi sono costretti a fare ogni giorno, e per anni, per poter frequentare le scuole senza che nessuno si sia mobilitato in loro favore. E pagano anche il biglietto dell’autobus per recarsi al pergolo non essendo previste, come in questo caso, navette gratis.
Ho grande rispetto per il ruolo dei consiglieri di opposizione e per quello degli assessori ombra. Un rispetto pari a quello che ho per i consiglieri di maggioranza e gli assessori. Ed è per questo che da tutti mi attendo proposte di soluzioni e, soprattutto, una netta divisione , per non dire incompatibilità, tra attività politica e attività professionale quando parte in causa è l’amministrazione comunale. In alcuni casi che riguardavano il comune qualche professionista con la passione e un ruolo politico non solo ha dato un seguito professionale alle sue battaglie politiche ma è arrivato a svolgere i processi, sempre aventi come controparte il comune, non nelle aule ad essi destinate ma sui media.
Ho appena letto una dichiarazione che un giostraio in modo, ovviamente (non dimentichiamo che a metà degli anni 90 alcuni giostrai provarono ad aggredire gli allora amministratori di centro destra durante la processione di S.Martino), anonimo ha reso a Rubino, come riportato dal giornale online Martinasera. E’ molto interessante per non dire inquietante.