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Martina Franca: festa patronale, i pareri da IdeaLista e giovani Ncd

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Di seguito un intervento di Giovanni Calianno, del movimento IdeaLista di Martina Franca, e a seguire quello di Giovanni Fumarola, dei giovani Ncd di Martina Franca:

Le scelte civili e politiche sono sempre difficili perché se da un lato fanno piacere a qualcuno dall’altro lato scontentano qualche altro.

Ma una cosa, queste scelte non devono mai dimenticare e tenere come monito: la tutela dei cittadini.

Per me il significato di tutela è molto ampio perché non la reputo solo finalizzata alla sicurezza, che è importantissima, ma per me tutela racchiude anche la tutela economica, la tutela igienico sanitaria, la tutela ambientale e sociale.

Tutte queste sfumature che la parola tutela ha in sè, rendono civile e produttivo un paese.

Pertanto il primo compito di un’amministrazione efficiente è quello di pianificare con largo anticipo tutte quelle soluzione che possano portare tutela a un territorio.

Sono sicuro che aumentare le tasse e non garantire servizi e risorse che possano mettere la città in condizioni di guadagnare e spendere non è una soluzione plausibile.

Pianificare controlli più frequenti, ridurre le attrazioni, cacciare tutti coloro che non pagano il suolo pubblico o non hanno la licenza per esercitare, far capire con la forza pubblica al paninaro abusivo che deve essere più pulito e che non ha un ristorante con duecento posti a sedere, ma solo un camion di panini, controllare e convincere martinesi-forestieri-giostrai-paninari-abusivi che la città non è un urinatorio ma un bene comune che con questo evento porta da vivere a tutti, creare vie di fuga e spazi consoni per la viabilità e la sicurezza, abbassare la musica in orari decenti e mettere da parte interessi e demagogie politiche.

Penso che queste soluzioni, se pianificate per tempo, possano servire a tutelare gli interessi di tutti senza ricorrere a soluzioni dispendiose, utopiche, prive di senso che servono solo ad accontentare qualcuno nascondendosi dietro il dito della civiltà, del buon governo, della sicurezza, del coraggio, ma soprattutto dietro la falsità dei fatti.

Tutti hanno il dovere di pagare le tasse, e al tempo stesso tutti hanno anche il diritto di guadagnare il pane per sfamare i figli e contribuire così all’economia della città.

Basta entrare a gamba tesa nelle tasche dei cittadini, basta pagare il triplo delle tasse che con sforzo e sacrificio abbiamo pagato e poi togliere la rara possibilità di poter guadagnare.

I commercianti aspettano con ansia questi eventi per prendere quelle boccate di ossigeno.

Eppure pensavo fosse la festa patronale non la settimana santa, solo che a differenza della settimana santa dove la domenica si risorge, purtroppo qui si viene solo crocifissi.

Non entro nemmeno nel merito della conservazione della tradizione perché risulterei vetusto agli occhi di qualche benpensante, ma comunque tengo a precisare che sono felicissimo e favorevole alla conservazione delle tradizioni e degli usi e costumi che i nostri nonni ci hanno lasciato.

La festa patronale è quella religiosa, è quella del divertimento, è quella del lavoro; l’una non esclude l’altra.

Sono estremamente contento che siano rimasti i riti della processione, dei ceri, delle celebrazioni che sono ricche di spiritualità e devozione verso i nostri Protettori. Grazie alla istituzioni religiose che proteggono questi eventi da coloro che vorrebbero, forse abolire per ordine pubblico e sicurezza come è avvenuto per i cortei funebri, e ringrazio ancora lo sforzo che la chiesa fa per farci vivere queste splendide tradizioni lasciateci in dono.

Ci sono ancora i tempi per trovare soluzioni condivise e per non infliggere un altro colpo di spada nel costato di una città che purtroppo attualmente non ha nessuno che la difende.

Basta siamo stanchi vogliamo respirare…!

—–

L’amministrazione Ancona sarà di certo soddisfatta di aver vinto la battaglia contro i mulini a vento, in questo caso l’intero complesso Luna Park spostato dal centro cittadino ed ora sito in contrada Pergolo. È andata bene tutto sommato a parte l’ultimatum dei giostrai; la vera guerra è ancora da vincere però! L’interesse economico che è il nocciolo della tre giorni in onore al santo patrono San Martino non riguarda solo una punta dell’iceberg, quale le giostre sono considerate nell’annosa questione, quanto invece i casi frequenti e sviluppanti a macchia d’olio di illegalità, abuso di consuetudine e lavoro nero. L’amministrazione di Martina Franca dovrà prendere in esempio San Martino che offrì un pezzo del sul mantello al povero (in questo caso il povero rappresenterebbe la categoria commerciale vessata da tributi e tasse) e quale miglior mantello se non quello di controllare a tappeto uno ad uno le licenze di chi somministrerà alcolici e bevande, di chi venderà panini imbottiti, farciti e carne dispensata e magari procedendo all’immediato sequestro della roba alimentare tenuta e conservata alla buona ad esempio nel cofano dell’auto (metodo non palesemente conforme alle norme igienico sanitarie ed agli standard della HACCP). Così si tutela l’economia locale, così si offre riparo al povero vessato, così si tutelano le attività che pagano puntualmente tributi, tasse e contributi al personale delle tre giornate di festa patronale.

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