Che il sud Italia avesse delle difficoltà rispetto al centro-nord, a maggior ragione se si parla di progresso e avanzamento tecnologico, purtroppo era già evidente da anni. Ma il passaggio forzato repentino allo smart working per milioni di italiani ha messo ancora più in evidenza il digital divide.
Manca l’infrastruttura veloce
Considerando la situazione generale dell’Italia, dove ancora la maggior parte dei cittadini non conosce la differenza tra telelavoro e smart working la strada per il nostro Paese, e ancor di più per il Mezzogiorno, è davvero lunga e tortuosa.
Il primo grande limite da superare, senza il quale non si potrà percorrere la strada del progresso, è sicuramente la mancanza di una rete veloce in banda ultra larga per tutto il territorio nazionale. Senza questa in particolare nelle tante zone rurali del Mezzogiorno possedere un’antenna parabolica è l’unico mezzo per allacciarsi ad una connessione internet.
La Puglia si attesta nelle media del Mezzogiorno assieme a Molise e Calabria per accesso alla Banda Larga: Il 77% della popolazione può allacciarsi alla rete ultraveloce. Ma si trova quasi ben 10 punti percentuali indietro rispetto le principali regioni del Nord come Veneto e Lombardia. Molto peggio per la banda ultra larga.
Possedere una connessione che sia possibilmente veloce e stabile è oggigiorno fondamentale per svolgere la maggior parte delle mansioni del settore terziario, oltre a innumerevoli disbrighi quotidiani della vita privata dello smart worker.
Poche case hanno un computer
Considerando che al sud circa il 40% delle famiglie non possiede un computer il rischio di isolamento di interi nuclei familiari è reale ed elevato.
Sempre parlando di computer, solo il 14% delle famiglie nel meridione ne possiede uno computer. Dato da non sottovalutare stando alle attuali modalità di studio e lavoro, che tocca quindi da vicini adulti e giovanissimi.
Per affrontare regolarmente lunghe sessioni di lavoro senza che i bisogni del resto della famiglia si sovrappongano, la condizione ideale è infatti che ciascuno possieda il proprio terminale. Si rileva che sono ancora tante le piccole e medie aziende che non forniscono un PC ai dipendenti che lavorano a distanza.
A utilizzare come indicatori il numero dei computer presenti nelle famiglie e la possibilità di accedere ad una connessione è stata proprio l’UE. Infatti, un sondaggio condotto da Eurostat mette ancora una volta in luce le differenze tra regioni del nord e del sud sul punto. Altro dato sconfortante che emerge è che la mancanza della banda larga riduce la volontà delle famiglie di dotarsi di buona connessione per ogni tipo di utilizzo, accontentandosi di un piano di base per il cellulare non all’altezza per lo smart working.
In tutto questo che fanno le istituzioni a livello statale e locale? Il sud sembra infatti essere stato interessato in misura minore rispetto al centro-nord da interventi e investimenti a favore delle digitalizzazione a livello statale. Mentre a livello locale le istituzioni come in Puglia dove il Consiglio Regionale e i Comuni cercano un accordo sulla banda ultralarga. Anche se sembrano esserci difficoltà di cooperazione, infatti le attività di interlocuzione istituzionale sono state avviate fin da inizio 2020.