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Terlizzi: il sindaco, nulla di illegittimo nella nomina della dirigente La rettifica a una ricostruzione del Fatto quotidiano (ripresa da qui)

comune terlizzi

Nei giorni scorsi abbiamo riportato il link di un articolo del Fatto quotidiano relativo a una vicenda del Comune di Terlizzi. La nomina di una dirigente, nello specifico. Adesso il sindaco di Terlizzi, Nicola Gemmato. dice la sua a proposito di quella nomina e di quanto era scritto nell’articolo. Dal nostro punto di vista, al di là del link, si è detto che la nomina è del Comune (non del sindaco) e si ribadisce che non è certo illegittima quella nomina e che fino a prova contraria, tutti sono innocenti. Fermo restando che (il sindaco fa dunque bene a puntualizzare l’iter) nell’amministrazione pubblica le situazioni devono essere cristalline, in ogni circostanza. Questo ai cittadini è dovuto:

In data 9 maggio 2013 la dr.ssa Panzini, dirigente del comune di Terlizzi, era destinataria di ordinanza di custodia cautelare annullata dal Tribunale del Riesame il successivo 3 giugno. L’ammissione in servizio, dopo qualche giorno di ferie, è avvenuta in data 12 giugno con provvedimento, non del Sindaco ma del Segretario Generale, come per legge. Con propria sentenza, le cui motivazioni sono state recentemente pubblicate, la Cassazione ha respinto il ricorso del Pubblico Ministero avverso l’annullamento del Tribunale del Riesame e ha chiarito in maniera incontrovertibile che l’ordinanza di custodia cautelare era illegittima: la dottoressa Panzini non andava arrestata.

Nessuna norma vigente impone, e neanche “suggerisce”, al Sindaco di prendere provvedimenti “punitivi” nei confronti di persona indagata, ma mai condannata per alcun reato. L’articolo 27 della Costituzione, 2° comma (“ L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”), citato nell’interrogazione parlamentare in questione, vale anche in casi come questo, a maggior ragione se si considera che la persona in questione non è ‘imputata’ ma ‘indagata’, posizione quest’ultima ben più lieve.

L’interrogazione dei deputati di Sel, paradossalmente, conferma la bontà dell’operato dell’Amministrazione. Infatti i deputati interrogano il Ministro degli Interni per chiedere “…fermo restando il principio di non colpevolezza, di cui all’articolo 27 della Costituzione, comma 2, il procedimento è in corso e, dunque, ancora non sono state accertate le eventuali responsabilità, quali iniziative normative intenda promuovere il Ministro dell’interno al fine di disciplinare la materia con lo scopo di impedire a soggetti che si sono resi responsabili di malversazioni nei confronti della pubblica amministrazione di poter continuare ad operare nel medesimo ente, fino alla definizione delle posizioni processuali…”.

 

E’ ovvia l’osservazione che le responsabilità di eventuali malversazioni potranno essere accertate solo alla definizione delle posizioni processuali, non capendo come le responsabilità stesse possano essere definite prima che sia la Giustizia ad occuparsene.

La richiesta degli interroganti fa chiaramente intendere che allo stato attuale nessuna legge impone o indica al sindaco comportamenti diversi da quello tenuto, ammettendo gli stessi interroganti che “non sono state accertate le eventuali responsabilità”.

Quanto al recupero del credito nei confronti della Censum, il Comune di Terlizzi ha da tempo avviato un’azione legale presso il Tribunale Civile di Trani. Il 18 luglio è prevista la prossima udienza. Va precisato che, contrariamente a quanto riportato nel vostro articolo, la Censum esercita ancora la sua attività presso altri Comuni e non risulta aver subito alcuna revoca dalla Banca d’Italia, essendo la sua attività controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

La Dirigente in questione è stata incaricata temporaneamente dirigente del IV Settore, che comprende al suo interno l’Unità Operativa Polizia Municipale. Non risulta da nessuna parte che la stessa sia “dirigente-assistente dell’Assessorato alla Legalità”, non essendoci nella macrostruttura dell’Ente alcun incarico di tale guisa. È assolutamente falso che la stessa dirigente “adempirà delicati compiti di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria” in quanto la stessa non ha qualifica di ufficiale né di Pubblica Sicurezza, né di Polizia Giudiziaria. La temporaneità del suddetto incarico è dimostrata dal fatto che è stato indetto avviso pubblico per la nomina, ex art. 110 D.Lgs. 267/2000, del nuovo Dirigente del IV Settore, che, tra i requisiti obbligatori, dovrà avere esperienza di Pubblica Amministrazione nell’area vigilanza e sarà, lui sì, dotato di qualifica di ufficiale di Pubblica Sicurezza e di Polizia Giudiziaria. L’avviso pubblico in questione è scaduto ieri, 15 luglio, mentre sono previsti per il prossimo 18 luglio i colloqui con i candidati finalizzati alla selezione del dirigente, la cui nomina è davvero prossima, come si può evincere dai fatti appena narrati.

In ultimo il locale Partito Democratico non ha chiesto le mie dimissioni da Sindaco, anzi, a voler essere precisi, non ha assunto posizioni polemiche circa i fatti oggetto dell’articolo. Non mi risulta stia montando alcuna protesta nella cittadina, tanto meno mi risulta che ci siano “associazioni di consumatori che attendono, con fiducia, l’invio di ispettori da parte di Alfano”.


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