Il concorso all’università- sede di Taranto, l’informatizzazione dell’Asl di Bari e il relativo bando, l’arresto del manager delle reti telefoniche, sempre a Bari. Fra incarichi, appalti e soldi, altre inchieste ancora, in aggiunta a quelle (numerosissime) già esistenti.
Il manager Sirti, Michele Guerrieri, 52 anni, è stato arrestato e sono stati sequestrati beni per circa trecentomila euro nella sua disponibilità. Il barese manager dell’azienda che in esclusiva lavora per la realizzazione della reteTelecom, è accusato (l’arresto è stato operato dalla Guardia di finanza) di estorsioni nei confronti di imprenditori. Con un meccanismo del genere: se vuoi lavorare devei dare qualcosa a me, questo più o meno quanto ipotizzato dall’accusa.
A Bari, altra inchiesta: l’ha aperta la procura della Repubblica in merito all’appalto per l’informatizzazione dell’Asl, un appalto da 44 milioni di euro (al netto), quinquennale con possibilità di prosecuzione per due anni successivi e l’ingaggio di duecento persone. La procedura che non torna ai magistrati, i quali hanno disposto la proroga delle indagini, riguarda il perché non si sia ritirato l’appalto nonostante la Regione avesse chiesto di farlo data una centralizzazione del servizio.
Quella riguardante l’università è più complicata. Concorso per un dottorato in diritto commerciale, sede di Taranto. Vince un candidato di Massafra ma la seconda classificata, moglie di un giudice fra l’altro, fa ricorso. Al Tar vince il massafrese: procedura concorsuale corretta. Al Consiglio di Stato vince la tarantina: procedura concorsuale non corretta. Sulla base di tale pronuncia la donna ha anche interessato la magistratura sul piano penale, allora. A Bari non ha avuto ragione, a Taranto va diversamente. Nel frattempo il concorso è stato annullato. Da rifare.