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Non si vede ma si cura


Bisceglie, riacquista un volto usando la mascherina Personalizzate abbattono l’anonimato da covid. La Puglia si apre a nuove opportunità commerciali

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Di Stefano Inchingolo:

Sono obbligatorie, sono fastidiose e diciamocelo: sono pure poco sexy. Le mascherine sono diventate il nostro giubbotto salvagente che ci opprime, ma ci salva la vita. Così, la moda si è messa al lavoro per rendere meno antiestetico l’uso di questi strumenti di protezione individuale. Ci sono state le mascherine di diamanti, quelle dei propri brand preferiti, quelle ecologiche, quelle che rappresentano le proprie idee politiche. Ma tutte nascondono una parte del viso che inevitabilmente il nostro interlocutore non vedrà. Per risolvere questo problema è intervenuto un artista biscegliese, Domenico Velletri, ideando delle mascherine che rappresentino il volto di chi le indossa.

 

Domenico Velletri è un artista a 360° che spazia a tutto tondo nella produzione artistica: dipinge, scolpisce, si occupa anche di video making. Con il suo progetto Vedo “Son io, o sono io” ha voluto riprendere l’idea dell’artista brasiliano Jorge Roriz, che dal decorare i carri del Carnevale, è passato a realizzare mascherine personalizzate. Velletri ha iniziato da instagram: postando una foto con l’immagine della parte di volto mancante a causa del dispositivo di sicurezza, e da quel momento sono iniziate le richieste. Racconta:

 

“Questa idea, nello specifico le mascherine, rappresenta il momento; sono infatti dei pezzi d’arte, opere concettuali che narrano la situazione emozionale degli individui, provati dal momento, in cui, oltre ad aver perso una sicurezza sanitaria, hanno perso una parte del corpo con la quale riuscivano ad esprimere fino a poco tempo prima le proprie emozioni. Mi auguro che questo progetto aiuti loro a ritrovare l’identità perduta a causa delle preoccupazioni del momento, che spero finisca molto presto”.

 

L’artista ha raccontato che le donne molto spesso richiedono di essere riprodotte nell’immagine con un makeup particolare, per sottolineare ciò che vorrebbero poter indossare. Ma è davvero così impossibile il rapporto tra make up e dispositivi di sicurezza anticovid?

 

Ne abbiamo parlato con Teresa Scilla, portavoce della redazione di www.superbelle.it, ha dichiarato: “La domanda di rossetti, fard, lucidalabbra e prodotti cosmetici tradizionali ha risentito moltissimo dell’impatto dell’uso delle mascherine e della ridotta vita sociale. Ma è aumentato invece l’uso di prodotti cosmetici per l’igiene del viso. Addirittura è entrato in voga il termine “maskine” per definire tutti i trattamenti sulla pelle da fare dopo l’uso della mascherina: detersione, emulsione e lenizione della pelle”.

 

Se dunque l’attenzione al make up è più focalizzata sulla parte superiore del viso, in modo da conferire maggiore espressività allo sguardo, e per la parte inferiore si utilizzano le mascherine di Domenico Velletri, è cambiato il modo di percepire il beauty in epoca covid. La cura della pelle è diventata centrale e l’uso di prodotti rinfrescanti e lenitivi ha sostituito, perlomeno in parte quello di rossetti e lucidalabbra.

La bellezza trova sempre la sua strada per manifestarsi, con o senza mascherine.

 

Le aziende vincenti sono quelle che hanno saputo rapidamente reagire al cambiamento, con una conversione delle produzioni e la necessaria sensibilità creativa che contraddistingue ogni professionalità che abbia a che vedere con il bello.


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1 Comment

  1. Buona sera sono Domenico Velletri. C’è un errore di base, non ho preso ispirazione da nessuno. Non sapevo minimamente l’esistenza del brasiliano. Ci tengo che questo deve essere chiaro.

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