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Molfetta: corona virus, morta 29enne Ne dà notizia il sindaco

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Scrive Tommaso Minervini,  sindaco di Molfetta:

Oggi è un giorno triste. Maledetto Covid che ti sei preso una vita così giovane. Avverto come tutti voi un profondo senso di ingiustizia per questa perdita. Non è giusto.

In questa battaglia lunga un anno, la nostra comunità molfettese, ha pianto per le storie infrante di coloro che hanno perso la sfida con il virus. Per qualche ragione, però, abbiamo preferito costruire l’alibi che, in fondo, è qualcosa che colpisce gli altri, gli anziani, gli ammalati. Come se non fossero vite, storie, affetti da custodire, proteggere. Ma…man mano che il tempo ha disvelato a noi stessi questa atroce menzogna ci siamo ancora più stupidamente affannati a creare nuove categorie elettive, dei predestinati alla morte. E pazienza…tanto non tocca a noi. Tocca solo gli altri!
Abbiamo svuotato le vite meravigliose, i racconti preziosi delle persone, per delle miserevoli categorie di predestinati. Ma vorrei dirvi chiaramente che tutto questo è un ALIBI, un grande alibi al quale abbiamo voluto credere per metterci al riparo dalla realtà. E la realtà è un altra, la verità è un altra, ed è giunto il momento che nessuno, proprio nessuno, si senta al riparo.

Allora basta infingimenti, basta alibi!
E parliamoci chiaro…non saranno certo gli insulti al Sindaco, al Presidente della Regione, alle donne e agli uomini dello stato a tenervi al riparo dal virus. Smettetela di credere alle castronerie dei ciarlatani della parola, perché non c’è esercito, repressione, pozione magica che possa mai tenervi al sicuro dal virus. Perché la narrazione che sia sempre colpa degli altri, delle Istituzioni, che esistano categorie di predestinati, è solo un grande ALIBI che mina la nostra sensibilità verso il prezioso dono della vita. Che ci inaridisce e ci rende irresponsabili.

Come voi, sono provato da questa perdita. Perché una giovane vita che vola via ti lascia un ferita, la ferita dei sogni infranti. A nome della comunità molfettese esprimo cordoglio alla famiglia.

Ora è giunto il momento di guardare in faccia la realtà, senza alibi.
Se vogliamo vincere questa battaglia, lo dobbiamo fare insieme, e l’unica arma di cui disponiamo è la responsabilità di ognuno. E non mi stancherò mai di ripeterlo.


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