Il Tar ha accolto il ricorso cautelare di una famiglia di Locorotondo. L’alunna rientrante fra i casi di deroga della didattica a distanza non poteva in realtà andare a scuola per l’ordinanza del sindaco che imponeva appunto la didattica a distanza a tutti. Ordinanza del 15 marzo.
La terza sezione del tribunale amministrativo regionale di Bari ha accolto la richiesta di sospensiva ed ha fissato la trattazione di merito al 21 aprile. Dunque l’ordinanza del sindaco di Locorotondo è sospesa limitatamente alla ricorrente e nel paese da domani, almeno per l’alunna, tornerà a valere la possibilità di deroga alla didattica a distanza.
Il provvedimento di giustizia amministrativa è motivato dal fatto che secondo i giudici “i provvedimenti impugnati non sono in linea con il D.P.C.M. 2 marzo 2021 (pubblicato sulla G.U. -OMISSIS-del 2.3.2021) che prevede nelle “zone rosse”, come la Puglia, la sospensione delle attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari, e tuttavia garantisce la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali (artt. 3 e 21);
i provvedimenti impugnati non sono congruamente motivati, poiché non spiegano le ragioni per le quali non sia garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, né prevedono alcuna altra forma alternativa di assistenza domiciliare didattica al minore disabile;
i detti provvedimenti sono gravemente lesivi della posizione giuridica che gli artt. 3 e 21 del citato D.P.C.M. 2 marzo 2021 intenderebbe tutelare mediante una ragionevole deroga al generale divieto di attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado.”
La decisione del sindaco di Locorotondo era arrivata, in termini di misure urgenti per il contrasto al corona virus, perché in quel periodo i casi nel paese erano passati, in pochi giorni, da 28 a 89. Per limitare i contagi nelle scuole ma anche per evitare che solo ragazzi in condizioni di disagio si trovassero in aula (considerato, ciò, una forma di esclusione anziché di aiuto) era stato deciso di lasciare a casa tutti. Ma i provvedimenti di livello superiore sono di altro tenore.