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Da un disastro italiano un capolavoro italiano: la Concordia saluta il Giglio per l’ultimo viaggio Un lavoro di ingegneria senza precedenti per rimettere su il relitto. Nel disastro morì anche il musicista-eroe di Alberobello

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giuseppe girolamoC’era anche un musicista di Alberobello, Giuseppe Girolamo, che in quell’inverno 2012 aveva 30 anni. Fece salire sulla scialuppa una bambina e le salvò la vita, e andò a morire lui, che a bordo della Concordia lavorava. Era al suo primo lavoro lì, il batterista della valle d’Itria. Il suo corpo venne trovato tre mesi dopo il naufragio. Giuseppe, vittima pugliese della sciagura della Costa Concordia, trenta mesi fa.

Quel disastro italiano che non fa dimenticare le 32 vittime e non deve far dimenticare le responsabilità si è trasformato in un capolavoro italiano. Le polemiche per il porto di approdo non si placheranno, è stata scelta Genova invece di altri scali (ci aveva sperato anche Taranto) ma oggi conta che il relitto della gigantesca nave da crociera è stato rimesso su e proprio stamattina, anche con la benedizione del parroco di Giglio Porto, don Lorenzo Pascuotti, ha iniziato l’ultimo viaggio. Dall’isola del Giglio a Genova. Poi sarà fatta a pezzi. Un’opera di ingegneria senza precedenti, coordinata dalla protezione civile dell’Italia che, messi finalmente da parte gli scandali (o presunti tali) a luci rosse dei vertici, con la guida sicura di Franco Gabrielli ha fatto qualcosa di impensabile. Quell’enorme rottame galleggia e viaggia. Gabrielli ha detto che fino all’arrivo a Genova non sarà cantata vittoria ma questa è già una vittoria, la partenza dal Giglio che oggi ha salutato con le sirene il gigante del mare abbattuto la sera di venerdì 13 gennaio 2012, ore 21,45 e 5 secondi, da uno scoglio e, chissà (verrà accertato nel processo: tutti innocenti fino a prova contraria) dalle responsabilità degli uomini. Oddio, quella telefonata dalla capitaneria di porto di Livorno, “salga a bordo c…” ce la ricordiamo tutti, ad esempio.

Comunque, oggi si parla di un successo straordinario delle menti, italiane con l’ausilio fondamentale di quelle straniere, e di un successo organizzativo della protezione civile italiana. Senza dimenticare, mai, Giuseppe e tutti gli altri morti quella sera assurda nel mare italiano, e le loro famiglie che soffrono.

(foto: home page, fonte adnkronos.com; interna, Giuseppe Girolamo, fonte la rete)


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