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Open Up, album di esordio del duo Tankarp Giorgio Finestrone e Jakub Ridman

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Di Agostino Convertino:

La musica che sta caratterizzando questo scorcio di millennio è un coacervo energetico difficile da decifrare. La circolarità che caratterizza il fenomeno mette in comunicazione mondi diversi tra loro che dialogano per raggiungere nuove fette di pubblico ma senza produrre sonorità veramente inedite. La sperimentazione è perennemente all’angolo e stenta a ritrovare i fasti di qualche decennio fa. Se si vuole uscire dalla comodità del “seminato” bisogna saper osare ma solo se sorretti da solide basi artistiche. È la storia del duo TANKARP e dei suoi protagonisti: il barese Giorgio Finestrone (batterista jazz e percussionista) e lo slovacco di Bratislava (arpa elettrificata) Jakub Ridman.

COME E DOVE VI SIETE INCONTRATI? QUALE PIATTAFORMA ARTISTICA CONDIVIDETE?

Io e Jakob – risponde il M° Finestrone – ci siamo incontrati in Italia, dove lui trascorre molto tempo, e immediatamente abbiamo riscontrato profonda affinità artistica ma soprattutto l’esigenza di esplorare sonorità nuove basate su un puro senso artigianale della musica. Il nome del duo – TANKARP – nasce dalla fusione del tankdrum (strumento metallico a percussione di nuova concezione, in grado di restituire sonorità calde e profonde, ndr) e dell’arpa elettrica. Un connubio che si è immediatamente rivelato di grande suggestione e ha gemmato un album, in circolazione in questi giorni, dal titolo OPEN UP (letteralmente “libertà”). Ma Jakub è anche un grande busker (artista di strada, ndr) apprezzato in tutta Europa che percorre, in lungo e in largo, accompagnato dalla sua inseparabile arpa.

IL TITOLO DELL’ALBUM SEMBRA ALLUDERE ALLA SITUAZIONE MONDIALE ATTUALE?

Il lavoro è stato concepito durante il lockdown fase 1 e il suo titolo è veramente un afflato di libertà in un momento difficile per l’Umanità. Un periodo che ha rischiato di distruggere i delicati percorsi dell’arte umana per un verso e l’esistenza stessa degli artisti per l’altro. La mancanza del contatto col pubblico è stato un prezzo altissimo da pagare. Abbiamo trovato il coraggio di rispondere con un album (reperibile su spotify e altre piattaforme, ndr) e mordiamo il freno, come tutti i colleghi ma soprattutto il pubblico di tutte le discipline, per ritrovare il contatto diretto con le persone.

MA A QUALE PUBBLICO VI RIVOLGETE? NON SARA’ UN PRODOTTO DIFFICILE DA “DIGERIRE”?

Nonostante il tankdrum e l’arpa elettrica siano strumenti inconsueti da ascoltare in un contesto formale, ci rivolgiamo ad un pubblico vastissimo, oserei dire “popolare” nel senso più genuino del termine. Il nostro repertorio live offre, oltre ai brani di nostra composizione, tanti standard dai vari generi musicali. Non è raro che sullo stage si incrocino – per la gioia del pubblico – cifre artistiche distanti: da Ennio Morricone a brani simbolo della disco-music, dal filone pop internazionale ai giganti della musica italiana. La nostra sonorità così originale fa il resto, donando a brani famosissimi una nuova chiave di lettura. La scintilla è garantita.

QUALE SUONO OFFRITE AL VOSTRO PUBBLICO? QUALE LA SONORITA’ DI RIFERIMENTO?

Il connubio tra i due strumenti offre in modo quasi spontaneo il mondo sonoro di riferimento, la direzione da prendere: atmosfere di marca orientale e medio-orientale senza disdegnare le influenze mediterranee. Innestare questo imprinting così originale, caldo e talvolta intimista a grandi pagine della musica occidentale accende momenti molto suggestivi. Oltre gli standard invece ci piace sottolineare che produciamo musica di nostra produzione molto rilassante, riconducibile al codice della musica ambient (il genere musicale per ambienti lanciato da Brian Eno, ndr).  Avvertiamo l’esigenza di pace e normalità nel mondo, di un ritorno alle capacità introspettive dell’individuo da opporre al terrore di questi giorni difficili. Quando tutto questo passerà il mondo ne uscirà cambiato come pure certi valori della musica e dell’arte. E noi vogliamo esprimerci in questa direzione.

DOMANDA SCONTATA: QUALI SONO I PROGETTI PER IL FUTURO?

Ritornare sul palco ovunque sia possibile per ripristinare il rapporto interrotto col pubblico, in Italia, in Europa e, se si presenterà l’occasione, in qualche grande manifestazione extra-continentale. E ovviamente promuovere il nostro album di esordio che speriamo sia il primo di una lunga serie.

 


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