Davanti alla basilica di San Martino tre diverse culture e religioni, ebrea, cattolica e musulmana si incontreranno e pregheranno insieme allo scopo di trasmettere un unico messaggio di pace. A rappresentare i tre mondi religiosi anche il parroco di Martina Franca Don Franco Semeraro, un rifugiato politico nonchè mediatore culturale dello Sprar in fuga da Gaza Wasim, ed una rappresentanza dei frati francescani in cammino verso Assisi. Come un coro a tre voci, la veglia di preghiera per la pace nella Striscia di Gaza sarà un momento di riflessione e di condivisione a cui tutti, martinesi e non, sono invitati a partecipare. Nel cuore del centro storico martinese, la basilica di San Martino sarà punto di riferimento e di incontro non solo per i fedeli cattolici ma per uomini e donne appartenenti a differenti confessioni religiose che leggeranno passi del Corano, dei Vangeli e della Torah, per dire basta alle atrocità di una guerra disumana e priva di ogni fondamento, che vede tra le vittime di violenza soprattutto civili e tra questi in particolare i bambini.
Durante la manifestazione verrà inoltre proiettato un video girato in questi ultimi giorni dal fratello di Wasim che ancora oggi vive con tutta la sua famiglia nel nord della striscia di Gaza. Attraverso parole e immagini, il video racconterà la paura, le sofferenze, le difficoltà che i palestinesi sono costretti a vivere soprattutto da quando è scattata l’operazione “margine di protezione”. E sarà sempre Wasim con sua moglie a consegnare la bandiera della pace ad uno dei rappresentanti istituzionali del Comune di Martina Franca. Comune che ricordiamo ha preso proprio recentemente una posizione chiara e netta in merito a questa questione: ha infatti approvato un ordine del giorno con cui ha chiesto non solo la fine del conflitto, e della ” rappresaglie e le vendette di ogni parte”, ma tra le altre cose ha rivolto un appello al governo nazionale – oggi alla Presidenza dell’Unione Europea: l’interruzione della fornitura di armi, di munizioni, di sistemi militari, come pure ogni accordo di cooperazione militare con Israele. L’Italia non può ripudiare la guerra e poi avere stretti rapporti commerciali e militari con chi fa della guerra la sua forma di “dialogo”. La speranza è che l’articolo 11 della Costituzione Italiana non resti solo nella carta ma trovi applicazione e diventare un modus operandi, un discrimine con il quale scegliere gli stati amici.
A partecipare anche i minori non accompagnati presenti a Taranto ospitati nella struttura baby club insieme agli operatori volontari. L’appuntamento è alle 19.00 presso la Basilica di San Martino in Piazza Immacolata a Martina Franca.
Hamas rompe tregua, Israele no
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Tel Aviv l’ha prorogata di 4 ore, fino alle 23 ora italiana. Ma Hamas ha lanciato razzi e colpi di mortaio allo scadere della tregua all’ora inizialmente fissata e di fatto rompendola. Israele non ha reagito e ha prolungato la tregua fino alle 20 di domani, domenica, accogliendo le richieste di Onu, vertice di Parigi e Usa.
Fonte: http://www.unita.it/mondo/gaza-in-vigore-tregua-di-12-ore-br-ancora-scontri-nella-notte-1.582587
Io esporrò la bandiera della pace in valle d’Itria
La bandiera palestinese é uguale a quella di Hamas!
L’indifferenza che uccide
Diciamo la verità: a quanti qui in Europa e in Occidente importerà davvero qualcosa dell’ennesima uccisione di cristiani, saltati in aria ieri, a Kano, in Nigeria, per lo scoppio di una bomba in una chiesa? E del resto a quanti glien’è importato davvero qualcosa dei cristiani obbligati la settimana scorsa ad abbandonare Mosul nel giro di 24 ore, pena la vita o la conversione forzata all’Islam? A nessuno.
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Fonte: http://www.corriere.it/editoriali/14_luglio_28/indifferenza-che-uccide-75e4cd0a-1613-11e4-a64f-72b5237763b1.shtml