Dopo giorni di grande fermento il primo cittadino di Foggia, Franco Landella, ha deciso di dare le proprie dimissioni. L’epilogo di un travagliato inizio 2021. Cerchiamo di ricostruire gli eventi che hanno indotto il sindaco del capoluogo dauno ad una scelta così drastica. La fine del 2020 è stata festeggiata dall’allora presidente del consiglio comunale, Leonardo Iaccarino, con i botti di fine anno. Quest’ultimo incurante dell’ordinanza che vietava i fuochi di fine anno, ha sparato con la pistola fuori dal balcone di casa sua, apostrofando il suo gesto con l’epiteto “e’ na barzllett”. In realtà tanto barzelletta non è stato il gesto che in un primo tempo era stato visto come un atto di quotidiana goliardia. L’accaduto ha avuto una grande risonanza mediatica trovando accoglimento anche in opinionisti del calibro di Vittorio Sgarbi subito accorso in sua difesa. Davanti ad una opinione pubblica irritata e all’inopportunità del gesto, Iaccarino fu costretto a dimettersi da presidente del consiglio comunale. Di lì a poco, in febbraio, un altro caso ha scosso l’opinione pubblica foggiana, quello dell’affaire “Nuvola d’oro”, che ha visto coinvolto un altro esponente della maggioranza, il consigliere comunale Bruno Longo, in quota Fratelli d’Italia, accusato di aver intascato mazzette per favorire il pagamento di fatture emesse da un imprenditore molisano del settore informatico. A poco meno di un mese dall’arresto dell’esponente di Fratelli d’Italia, il Viminale ha inviato una commissione per l’accertamento di eventuali infiltrazioni mafiose nel comune. Si è trattato di un duro colpo per la comunità del capoluogo dauno con la reazione di tutti gli esponenti politici sia di maggioranza sia di opposizione che hanno chiesto al primo cittadino un cambio di passo. L’opposizione unita ha più volte cercato di far cadere la giunta Landella recandosi dal notaio per le firme dei propri consiglieri ma senza ottenere alcun risultato. Ma veniamo alle ultime settimane. Con l’arrivo della primavera e il mese di maggio è arrivata l’ultima batosta per la martoriata città di Foggia, con l’arresto di due consiglieri, Leonardo Iaccarino e Antonio Capotosto, I capi d’accusa tali da rendere necessarie le misure cautelari sono stati: corruzione e peculato.
Non è stato sufficiente il rinnovamento messo in atto dal sindaco Landella nei vari assessorati, con nomi nuovi e per lo più estranei alla politica. Il prefetto Grassi ha disposto la sospensione dei due consiglieri dalla loro carica e Iaccarino, durante l’interrogatorio di garanzia, ha ammesso responsabiltà.
Oggi sono arrivate le dimissioni del leghista Di Pasqua e lo stesso Bove, vicinissimo al primo cittadino, si defila. Alle 13 il sindaco Franco Landella ha deciso di convocare una riunione di maggioranza, mentre nel pomeriggio i consiglieri di opposizione erano pronti a recarsi dal notaio per le dimissioni contestuali. Alle 16, peraltro, le dimissioni del sindaco di Foggia. Il quale ha venti giorni di tempo per ritirarle. Ma, dato proprio che in consiglio comunale c’è la disastrosa situazione della maggioranza, il percorso è segnato.