Tadini, l’operatore, ai domiciliari. Gli altri due, Nerini e Perocchio, sono liberi. Quelli che, nei ruoli di operatore, direttore e gestore, la procura di Verbania ritiene i responsabili di una manomissione consapevole del freno sono scarcerati per decisione del giudice delle indagini preliminari. Il gip ha fatto riferimento anche a testimonianze, per la sua valutazione dell’accaduto domenica scorsa quando quattordici persone sono morte per la caduta della cabina della funivia Stresa-Mottarone. Fra le vittime anche Roberta Pistolato e Angelo Vito Gasparro, coppia di Triggiano.