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Latte, salta l’intesa sul prezzo alla stalla in Puglia Coldiretti: trasformatori, prezzo ai produttori più basso dei prezzi di produzione stabiliti da Ismea

Allevamento mucche

Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:

Fumata nera per l’intesa di filiera sul prezzo del latte alla stalla in Puglia, con lo strappo di Confindustria che ha deciso di non sottoscrivere il protocollo tra allevatori e trasformatori. A darne notizia è Coldiretti Puglia che per prima nei mesi scorsi aveva sollevato la necessità di definire un prezzo del latte alla stalla che non dovesse andare sotto i costi di produzione rilevati da  Ismea, appello accolto dall’assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia che ha fortemente voluto una intesa a beneficio dell’intero sistema produttivo lattiero – caseario pugliese.

Il prezzo del latte alla stalla in Puglia non può andare sotto i costi di produzione calcolati da ISMEA, quando nella forbice tra produzione e consumo – stigmatizza Coldiretti Puglia – ci sono margini da recuperare per garantire un prezzo giusto e onesto che tenga conto dei costi degli allevatori e la necessaria qualità da assicurare ai consumatori.

A pesare nelle stalle – sottolinea la Coldiretti Puglia – sono gli effetti di fenomeni estremi come la siccità e l’afa con il forte aumento dei costi di produzione a partire da quelli energetici e per l’alimentazione degli animali nelle stalle con il mais che registra +50%, la soia +80% e le farine di soia +35% rispetto allo scorso anno. Serve responsabilità con un “patto etico di filiera” che – continua la Coldiretti Puglia – garantisca una adeguata remunerazione dei prodotti agricoli e punti a privilegiare sugli scaffali il Made in Italy a tutela dell’economia, dell’occupazione e del territorio come sostenuto dalla campagna Coldiretti #mangiaitaliano. L’obiettivo comune deve essere quello di trovare un accordo – conclude la Coldiretti regionale – che garantisca la sostenibilità finanziaria delle stalle, condizione imprescindibile per mettere al sicuro tutta la filiera agroalimentare Made in Italy e continuare a garantire ai consumatori prodotti sicuri e di qualità.

Con 3 DOP (canestrato pugliese, mozzarella di Gioia del Colle e mozzarella di bufala) e 17 formaggi riconosciuti tradizionali dal MIPAAF (burrata, cacio, caciocavallo, caciocavallo podolico dauno, cacioricotta, cacioricotta caprino orsarese, caprino, giuncata, manteca, mozzarella o fior di latte, pallone di Gravina, pecorino, pecorino di Maglie, pecorino foggiano, scamorza, scamorza di pecora, vaccino) – aggiunge Coldiretti Puglia – il settore lattiero–caseario garantisce primati a livello nazionale e Sigilli della biodiversità dal valore indiscutibile.

Sono riuscite a sopravvivere con grande difficoltà in Puglia – conclude Coldiretti Puglia – appena 1.400 stalle per la produzione di latte, a causa principalmente del prezzo del latte spesso non remunerativo, dovuto non solo alla crisi, ma anche e soprattutto alle evidenti anomalie di mercato con i prezzi alla stalla che subiscono inaccettabili ‘fluttuazioni’ e agli alti costi di gestione degli allevamenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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