A poche ore dalla chiusura dla campagna elettorale il presidente della commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, ha resi noti i nomi dei candidati ritenuti impresentabili. Uno è nelle elezioni regionali della Calabria ed è Domenico Lucano, condannato ieri in primo grado. Quattro sono candidati al consiglio comunale di Roma (Marcello De Vito, Viorica Maruta, Antonio Ruggiero e Maria Capozza) uno a Bologna (Riccardo Monticelli) uno a Napoli (Carlo De Gregorio) uno a Siderno (Domenico Barbieri) ed uno a Cosenza (Gianluca Guarnaccia). Il caso particolare è considerato l’unico relativo alla Puglia: un candidato sindaco di Cerignola, l’ex sindaco Franco Metta. Il quale era sindaco nel mandato concluso con lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Viene ricordata “la decisione del 1 giugno 2021 della Corte di appello di Bari” che “ha sancito l’incandidabilità” pur non trattandosi di pronuncia definitiva. La norma, secondo Morra, “precluderebbe la presentabilità di candidati che abbiano ricoperto la carica di sindaco in Comuni sciolti” ai sensi dell’articolo 143 del testo unico sugli enti locali, ossia per infiltrazioni mafiose.
A meno di due giorni dal voto ufficializzare informazioni del genere non è esattamente una gran cosa, né per i candidati né per il corpo elettorale. Il dovere di dare una notizia non può esimere dal rimarcare questa opinione.