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Acquaviva delle Fonti, il sindaco raccomanda di non fare feste per Halloween: nel barese è il più alto tasso di contagi da corona virus L'appello di Davide Carlucci: tutelare soprattutto i bambini che attualmente sono esclusi dalla campagna vaccinale

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Scrive Davide Carlucci, sindaco di Acquaviva delle Fonti:

Come è noto a tutti, vi è stata la quinta proroga dello stato di emergenza sanitaria da Covid-19, operata dal Decreto Legge n. 105 del 23 luglio 2021 che ha prolungato lo stato di emergenza dal 31 luglio 2021 al 31 dicembre 2021, confermando l’efficacia, sempre fino al 31 dicembre 2021, delle misure previste dal DPCM del 2 marzo 2021.

Pertanto, anche alla luce degli ultimi dati forniti dall’Ares Puglia, che fanno registrare ad Acquaviva un tasso di 118 nuovi casi alla settimana ogni 100mila abitanti, il dato più alto della Città metropolitana di Bari, e considerato che i casi di positività stanno subendo un incremento esponenziale negli ultimi giorni,

si raccomanda vivamente

di non organizzare alcun tipo di manifestazione legata ad Halloween, in quanto la maggior parte dell’attuale popolazione colpita dal virus, è costituita da minorenni e vi è un’alta probabilità di un incremento della diffusione nella popolazione, anche in considerazione del fatto che spesso i protagonisti di tali festeggiamenti, sono bambini di età inferiore a 12 anni e quindi esclusi, per il momento, dalla campagna di vaccinazione contro il Covid-19.

Si precisa che, come in premessa specificato, sono tuttora in vigore le norme di contenimento da Covid-19 che impongono l’uso delle mascherine, il distanziamento fisico e altre misure igieniche nei contesti connotati da più elevati profili di rischio, quindi anche all’aperto dove non può essere garantito il distanziamento interpersonale o si configurano assembramenti o affollamenti, nonché in presenza di soggetti con conosciuta ed alterata funzionalità del sistema immunitario.

Si avverte che saranno predisposti controlli per verificare il rispetto delle predette norme.

I trasgressori di una delle misure di contenimento previste dai decreti vigenti, saranno sottoposti alla sanzione amministrativa, del pagamento di una somma da € 400,00 a € 1.000,00 (salvo che il fatto non costituisca reato).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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