Di seguito un comunicato diffuso da, Renato Perrini, consigliere regionale della Puglia:
“La storia del reparto di Cardiologia di Martina Franca – e perché questo sia CHIUSO da un anno – merita di essere racconta perché è l’emblema di come si decide e si organizza la Sanità nel territorio di Taranto.
“Allora riavvolgiamo il nastro: all’inizio dell’emergenza covid viene chiesto al Reparto di dismettere 8 posti letto (la metà di quelli disponibili) per far posto a posti letto di Oncologia, i cui spazi venivano adibiti a malati covid. Era solo l’inizio della fine, perché la pandemia costringeva la ASL a dismettere anche gli altri 8 posti letto di Cardiologia per attivare posti letto di Rianimazione Covid (che, peraltro, non sono mai stati utilizzati). Nel frattempo gli infermieri sono stati trasferiti in altri reparti e due medici cardiologi sono andati via.
“Ma non è finita qui: passata l’ondata di ospedalizzazione covid, i cinque cardiologi di Martina Franca hanno chiesto alla Direzione Generale della Asl di ristabilire l’organico iniziale per poter riaprire il reparto. La risposta è stata che la richiesta sarebbe stata soddisfatta con l’espletamento del concorso, che avrebbe risolto i problemi di carenza di organico di Martina Franca, ma anche di Manduria.
“Il concorso si è fatto e ci sono stati nove vincitori. Quindi tutto risolto? Macché: otto sono stati assegnati al Santissima Annunziata di Taranto e uno all’ospedale di Castellaneta. Nessuno a Martina Franca (e nessuno a Manduria) e quindi il reparto di Cardiologia rimane CHIUSO, con i cinque medici che cercano di coprire le attività ambulatoriali, le consulenze di pronto soccorso, ma che lavorano in una situazione di grande demotivazione professionale e umana.
“Per questo presenter? un’interrogazione al presidente Emiliano e all’assessore alla Sanità, Lopalco, per sapere quali motivi scientemente decidono di tenere il reparto di cardiologia CHIUSO a Martina Franca.”